venerdì 3 aprile 2009

Accoglienza


L'Italia mi ha riaccolto tra scrosci di pioggia, fitte riunioni di lavoro (anche in trasferta a Padova), e l'imbarazzo di rispondere "Halooo?" al telefeno e di sorprendermi a sentire parlare italiano da chiunque mi circondi.
In treno ieri per Padova leggevo pero' che un'accoglienza ben peggiore e' stata riservata a molti altri. Sconvolgente la dimensione del disastro nel canale di Sicilia, dove centinaia di disperati sono annegati annegati, una tragedia immane passata tra il silenzio dei media solitamente molto attenti ai morti "italiani": ancora semi nel solco della nostra voglia di non guardare in faccia la realta'.
A Napoli un'immigrata clandestina, sfuggita alla guerra civile in Costa d'Avorio che le ha ucciso il marito, e' stata denunciata poco prima del parto e prima dell'entrata in vigore del decreto sicurezza, vendendosi impedito di vedere e di allattare il figlio appena nato: "Troviamo assurdo quello che ci è successo credevamo che l'Italia fosse un Paese ospitale". Anch'io. E invece a Roma si viaggia al ritmo di un'aggressione razzista al giorno, tanto che tra gli immigrati cresce la paura e la voglia di difendersi con le stesse armi. Invece sui giornali si leggono storie come questa, in cui la torre d'avorio degli elettori viene prima del dramma di persone che vengono a cercare aiuto qua da noi.
Ma forse la notizia peggiore arriva da Foggia, dove l'azienda dei trasporti pubblici ha predisposto una linea di autobus speciali per gli immigrati dal centro di accoglienza dei richiedenti asilo di Mezzanone, con mezzi e fermate separate da quelle degli italiani. Come in Alabama, 40 anni fa. Solo che ora gli Stati Uniti hanno un presidente di colore, e l'Italia il governo piu' razzista dal dopoguerra. L'emergenza continua.

2 commenti:

Spinoza ha detto...

Se hanno veramente istituito una linea di autobus dedicata, significa che la situazione per i cittadini era diventata insostenibile. Io sono, molto a malincuore, a favore.

beffatotale ha detto...

Immagino come sia insostenibile la situazione per quelli nel centrto di accoglienza: forse dovremmo fare un Italia dedicata anche per loro...