domenica 22 aprile 2007

Una forza grande come il futuro?


Si sono appena chiusi i congressi, gli ultimi, di DS e Margherita. Si sono spese molte parole e fiumi di inchiostro su quello che sara' il nuovo Partito Democratico. E' stato presentato come la panacea di tutti i mali della politica Italiana e dell'Italia stessa, cosi' come un mostro senza anima e cuore, ne' carne ne' pesce. Qualcuno se ne andato, per inziare un'avventura diversa, qualcun'altro arrivera'. L'unica cosa certa e' che ancora non sappiamo cosa sara' questo PD.

Io credo, pero', che nonostante tutto sia una grande possibilita'.

Sara', lo spero, qualcosa di nuovo. In cui sara' piu' facile creare una struttura diversa da quella dei vecchi partiti, in cui sia possibile portare dalla base le proprie idee e far contare le proprie opinioni. Un partito democratico per davvero, "una testa un voto", con facce nuove e nuove idee. Una forza che punti sui giovani, che dia loro la possibilita' di portare il loro inestimabile contributo. Spero che l'occasione e la speranza di tanti non vadano sprecate.

Sara' finalmente l'occasione per mettere insieme culture di storia e radici diverse, ma che da sempre lottano, in modo diverso, per un mondo migliore e solidale. L'occasione per unire, finalmente, il mondo socialista e il cattolicesimo sociale. Io credo che questa commistione di storie e contributi diversi, ma che guardano, da sempre, nella stessa direzione, non possa che essere feconda. E' dalla commistione che, da sempre, nascono le cose migliori (vedi post sui cinesi!). Io credo che sia una sfida riuscire a togliere gli staccati che la storia ha messo nel mezzo, senza andare avanti guardinghi, guardandosi le spalle e diffidando di chi cammina con noi. Credo che sia una sfida che vale la pena rischiare (anche se alcune voci dai congressi, specialmente da quello della Margherita, non siano ancora troppo promettenti in questo senso...).
Ha detto Angela Finocchiaro durante il suo contributo al congresso DS: "Facciamo un partito nuovo. Non e' piu' l'89. Stavolta non siamo incalzati dalla storia, stavolta proviamo a farla noi la storia. E la facciamo senza guardare indietro. E' tempo di legare all'albero una vela e di combinare la rotta alla deriva. Io non ho paura. Sento il peso, enorme certo, della responsabilita'. Ma possiamo farlo. Il nostro Paese ha bisogno di una politica migliore. Il Pd dipendera' da noi, potra' esserne il suo migliore interprete. Per essere all'altezza della nostra storia, per essere all'altezza del futuro, per essere utili all'Italia."

Comunque sia, la ventata di novita' del Pd gia' si fa sentire. Da destra e dall'estrema sinistra si parla di nuove percorsi comuni, di nuove esperienze. Spero che tutto questo non venga tradito. Che il Pd non sia alla fine solo la fusione di due partiti e delle loro classi dirigenti, dove ognuno resta arroccoto nella sua fortezza, una coperta troppo corta. Se sara' cosi', daremo ragione chi si e' opposto a questo progetto, e avremmo tradito sia la storia del socialismo, sia i valori e le speranze del messaggio cristiano.

Concludo citando l'editoriale dell'Unita' di ieri, di Antonio Padellaro:
"Parafrasando una famosa battuta, si puo' dire che gli ottimisti sono convinti che il Pd sia il migliore dei partiti possibili. E che i pessimisti temono sia vero."

Nessun commento: