giovedì 28 agosto 2008

E io pago


E' ormai quasi pronto il "piano Fenice", cosi' denominato in onore del suo ideatore la Fenice, per la resurrezione dalla sue ceneri di Alitalia. Ovviamente il piano e' completamentea carico del contribuente, per salvare gli interessi dei soliti privilegiati, e far lucrare al di fuori di ogni regola di mercato le grandi famiglie imprenditoriali. Fino a poco fa infatti nella cordata promossa in campagna elettorale dalla Fenice non ci credeva nessuno. Adesso invece, oltre ai 10 investitori apparsi la settimana scorsa, ne appaiono ufficialmente altri cinque. I partecipanti alla cordata stanno infatti per ottenere dal governo una sorta di deroga antitrust per riprendere il controllo del mercato italiano e per scaricare su una bad company tutti i debiti. Che pagheremo noi: come biasimarli per il "rischio" che si assumono? Riceveranno un marchio a costo quasi zero, sapendo che se andasse male ci sarebbe comunque lo stato pronto a salvarli: Roberto Colaninno, il gruppo Benetton, il gruppo Aponte, Riva, il gruppo Fratini, i Ligresti, Equinox, Clessidra, il gruppo Toto, il gruppo Fossati, Marcegaglia, Caltagirone Bellavista, il gruppo Gavio con Argo, Davide Maccagnani con Macca, Tronchetti Provera e la stessa Intesa Sanpaolo. Si riavvicinano anche i patner stranieri con AirFrance/Kelme, dato che per i manager del gruppo franco-olandese si tratterebbe di un affare migliore e con meno rischi di quello che si erano impegnati a concludere nello scorso marzo: niente debiti di cui farsi carico e nessun esubero da gestire, dal momento che gran parte dei primi (si dice oltre un miliardo di euro) e tutti i secondi (tra i 5000 e i 7000) verrebbero lasciati a una bad company creata allo scopo. Senza contare che il piano prevede la ripresa di controllo del mercato italiano in monopolio, grazie all’acquisizione degli aerei e degli slot di Air One, e grazie alla deroga anti-trust chiesta al governo. La deroga dovrebbe essere applicata grazie all’articolo 25 della legge 287/90, il cui primo comma recita: “Il Consiglio dei ministri, […] determina in linea generale e preventiva i criteri in base ai quali l’Autorità può eccezionalmente autorizzare, per rilevanti interessi generali dell’economia nazionale nell’ambito dell’integrazione europea, operazioni di concentrazione vietate ai sensi dell’articolo 6, sempreché esse non comportino la eliminazione della concorrenza dal mercato o restrizioni alla concorrenza non strettamente giustificate dagli interessi generali predetti”. Ora uno si domanda, senza risposta, quali siano gli interessi generali per l'economia nazionale, salvo quelli particolari di chi sta speculando con i nostri soldi: quelli destinati ad accollarsi tutti i debiti, per la solita socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti tipica del socialismo berlusconiano all'italiana. Matteoli al meeting di CL rassicura anche sugli esuberi (piu' di quelli previsti dal piano Air France bocciato proprio per questi motivi): saranno tutti assunti alle Poste, probabilmente al posto di quei precari a cui si vuole impedire di fare ricorso per la stabilizzazione. Da non credere: spero che quando mi finira' il contratto in Germania Matteoli trovi un posticino anche a me. L'unica speranza e' a Bruxelles, che gia' aveva mosso pesanti critiche al piano, dal momento che le ragioni per cui questa operazione non è accettabile nel quadro europeo di politica industriale sono tante e tali da far paura: peccato pero' che il commissario europeo ai trasporti sia stato piazzato la' proprio dalla Fenice.
Alla fine l'operazione d'immagine e lo spot elettorale della Fenice, nonche' qualche altro miliardo nelle casse nei gruppi di finanzieri che hanno sfruttato la situazione, costerà ai contribuenti italiani un miliardo di euro come minimo, più il costo sociale degli esuberi, cioè dei licenziamenti che saranno più del doppio e poco meno del triplo di quanto sarebbe avvenuto in marzo. Evvai, siamo nelle mani del commissario Fantozzi...

1 commento:

astromat ha detto...

Come sempre, al proposito, è illuminante l'editoriale di Scalfari http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/economia/alitalia-24/scalfari-giocooca/scalfari-giocooca.html