lunedì 25 agosto 2008

Il ritorno del terrone


Sono tornati: con i Rom annientati da Maroni, con i Rumeni che fanno solamente qualche scappatella (ma solo se te la vai a cercare) grazie alle pattuglie che sorvegliano le nostre strade, tornano a grande richiesta i capri espiatori terroni. Quelli nostrani, dalle terre del sud italia ricche di monnezza e fannulloni. Di mafia no, anche quella non esiste piu'. E' infatti in preparazione la Grande Offensiva per far digerire al paese senza bisogno dell'olio di ricino la riforma federalista alla Calderoli, che come e' pensata dalle destre non e' altro che l'ennesimo strumento per dare a chi ha di piu'. Per fare coesione nell'opinione pubblica infatti, cosa c'e' di meglio del nemico interno numero uno tolto per l'occasione dalla naftalina, il redivivo terrone? Ed e' compito del ministro Gelmini, qui ritratto subito prima di una capriola sul divano, gettare il primo sasso dopo qualche suggerimento di Bossi un mesetto fa. "Nel Sud alcune scuole abbassano la qualità della scuola italiana. In Sicilia, Puglia, Calabria e Basilicata organizzeremo corsi intensivi per gli insegnanti". La colpa dei problemi della scuola italiana non e' dunque nei tagli (-85000 docenti tra il 2009 e il 2011), nel malgoverno, nel magna magna degli sprechi, nel tentativo di affondare la scuola pubblica per incentivare quella privata, ma nel comune di nascita di professori e presidi. E la ministra cita i dati di uno studio Ocse-Pisa dell'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione (qui i dati) a corroborare le sue tesi. Peccato che quei dati, come spiega assai bene in un bell'articolo Gennaro Carotenuto, si possano anche leggere come una dimostrazione che nonostante le differenze di risorse a disposizione, la scuola e' uno dei pochi campi in cui il divario fra le due parti d'Italia non e' ancora esorbitante, grazie proprio al lavoro degli insegnanti:

... emerge invece soprattutto il valore unificante che persiste nella scuola pubblica. Nonostante le differenze di reddito, di disponibilità di libri, di computer, di connessioni Internet, di occasioni di cultura, di strutture, laboratori, palestre siano tutte abissalmente a favore degli studenti del Nord, proprio la scuola meridionale, che fa le nozze con i fichi secchi, se non ancora con doppi turni e altre carenze croniche, tampona e rende minimo il ritardo, solo l’8% in meno nel caso peggiore (la Sicilia, ma appena -4% la Lucania, -4.5% la Campania) rispetto alla media nazionale. Un vero miracolo questa scuola pubblica meridionale, che non abbassa la testa, sulla quale investire per ripartire e non tagliare, come invece vuol fare il governo coloniale padano installato a Roma con il beneplacito di quasi tutti gli italiani. A parità di risorse e di contesto, la scuola meridionale è dunque paradossalmente più efficiente di quella settentrionale. Faceva notare il preside di un Liceo trentino che invitò un paio d’anni fa chi scrive per una conferenza, che la sua scuola aveva un bilancio triplo (1.5 milioni contro 0,5 milioni di Euro) rispetto a strutture equivalenti nel resto d’Italia. Se questo triplo di risorse si converte in appena un +11% allora è mal speso e chi invece fa nozze con i fichi secchi e riesce a restare indietro di appena una spanna, ha tutta la mia ammirazione...

Prepariamoci dunque a una nuova crociata, non solo sulla scuola, contro il terrone invasore e mangiapane a tradimento; nel tentativo di imporci il federalismo alla Calderoli senza quelle tabelle alla mano che Bersani chiedeva ieri alla festa del PD fiorentina, di inseguire i vantaggi per i soliti pochi in cambio della disgregazione finale e definitiva del paese. State attenti, che i terroni sono tornati.

5 commenti:

Rosa ha detto...

Dall'Album di kanjano
http://flickr.com/photos/kanjano00/2325623235/in/set-72157602192123281/

Anonimo ha detto...

Esperienza personale: alle medie l'insegnante di inglese non parlava inglese. Guardacaso era siciliana. Alle superiori di professori del sud ne avevamo fin troppi: tutti (ma proprio TUTTI) impreparati e fannulloni. Per quanto riguarda l'università ho un unico ricordo veramente negativo di un professore incapace: che strano, era campano!
Troppo facile nel meridione estorcere diplomi e lauree. Troppo facile entrare in posti pubblici.

Der Pilger ha detto...

Anch'io esperienze pessime, con solo qualche diamante nella mota.
Da quando e' nata la Lega da' risposte sbagliate a domande giuste.

beffatotale ha detto...

vabbe', il mio peggior professore era fiorentino, la meglio calabrese: uno scherzo di natura?

Der Pilger ha detto...

Con le statistiche personali non si va da nessuna parte.

E' vero o e' falso che al sud si ottengono diplomi e lauree con piu' facilita'?
E' vero o e' falso che al sud i concorsi sono "facilitati"?
E' vero o e' falso che non c'e' un meccanismo serio di valutazione della preparazione degli insegnanti?
E' vero o e' falso che non ci sono meccanismi seri per motivare gli insegnanti o per disfarsi degli insegnanti poco motivati?

Se tutto cio' o in parte e' vero se ne puo' parlare, se e' falso allora e' inutile inseguire i tiramenti della Lega.
Detto per inciso: sono nato e vissuto in una terra a forte immigrazione meridionale e certe questioni la Lega mica se l'e' inventate, ha solo scelto la scorciatoia rinunciando ad una politica seria.

Per concludere cito il caso tedesco che in italia farebbe urlare sinistra e sindacati: ogni Land definisce i criteri che permettono l'accesso all'insegnamento.
L'estremo e' che un diploma di maestra elementare (per esempio) ottenuto nel nord reno-vestfalia non viene riconosciuto in baviera ed occorrono degli esami integrativi per ottenere l'abilitazione.