Serial Premier
Questa dell'agenda della Fenice (qua in tutto il suo splendore) e' davvero troppo. Va bene l'esibizionismo, ma a questo punto mi aspetto le foto su Chi alla spiaggia nudista. Mi affido per l'occasione alle parole di Travaglio, visto che il tutto merita in pieno il tono sempre caustico del nostro: "Lui fa di tutto per mostrarsi per quello che è. E quelli che gli stanno intorno fanno a gara a scambiarlo per un altro. Così l’altroieri, stufo dei continui equivoci che lo gabellano ora per uno statista, ora per un riformatore, ora per un cultore del dialogo sulla giustizia e sulla legge elettorale, ora per un marito modello e un padre esemplare, ha voluto smentirli tutti insieme mostrando ai fotografi l’agenda di una sua giornata-tipo a Palazzo Chigi (quella di mercoledì 30 luglio). Una sorta di auto-intercettazione in diretta: non potendo più esser processato grazie all’auto-immunità, ha pensato bene di auto-intercettarsi, divulgando il calendario della dura vita da premier (“Vedete come mi fanno lavorare!?”). “Berlusconi - diceva Montanelli - non delude mai: quanto ti aspetti che faccia una scempiaggine, la fa”. Ma sempre oltrepassando le peggiori aspettative. Non si riesce mai a pensarne abbastanza male: lui riesce sempre a trasformare il più accanito detrattore in un ingenuo minimalista." Salta infatti agli occhi la differenza sull'agenda tra gli impegni istituzionali e noiosissimi (scritti al computer), e quelli aggiunti a mano, in cui intervalla pregiudicati e consiglieri RAI da corrompere con tutte le pseudo modelle e brillanti attrici argomento delle recenti intercettazioni con Sacca'. Spicca poi una ignota Selvaggia alle 20.30, ma il nome e' gia' tutto un programma. Da ricovero poi la nota autografa a pie' pagina: "Il Presidente N°1. Al Presidente con più vittorie/più vittorioso nella storia del calcio. Milan A.C. Campione del Mondo. N°1 nella storia del calcio". Dura la vita del premier. O meglio, come suggerisce ciwati, del Serial Premier: uno che sta costruendo la sua fortuna non perdendo occasione per far vedere a tutti quanto e' gretto, in modo che ogni italiano possa riconoscersi nel suo duce birichino ma ricco e potente.
E intanto a sinistra continua la rincorsa: se non possiamo avere Mediaset, avremo la nostra TV: si prevede uno 0.0004% di share. Se non possiamo avere Bondi, ci accontentiamo dei sonetti di Sircana, il cacciatore di trans e adesso anche di rime ( Oh Clemente, Clemente / Tu che hai reso dolente / Il nostro Presidente / Che ti e' saltato in mente?). Se non possiamo avere la Carfagna, ci acconentiamo di Fassino in costume...
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