lunedì 6 aprile 2009

La terra trema


Mentre le cifre della tragedia in Abruzzo continuano a crescere, i giornalai speculano e il paese a rendersi conto di quello che e' successo, impazzano le polemiche per le "previsioni" basate su misure del Radon di Gioacchino Giampiero Giuliani, un tecnico dell’Istituto nazionale di astrofisica che lavora pero' come collaboratore presso i Laboratori del Gran Sasso dell’INFN, che sarebbero cadute inascoltate.
Dal momento che non sono un geologo, mi sono messo a cercare qualche informazione in piu'. Sono partito dal comunicato stampa dell INAF, ente che dovrebbe provvedere al mio sostentamento, e mi sono fermato al riassunto migliore che mette in ordine gli eventi, quello di Marco Cattaneo:

[...] In ordine cronologico, a quel che ho potuto ricostruire , il primo tra i recenti interventi di Gioacchino Giuliani è stato questo, su Donne Democratiche, il 24 marzo. Qui Giuliani dice: “Mi sento di poter tranquillizzare i miei concittadini, in quanto lo sciame sismico andrà scemando con la fine di marzo.”
Eppure pochi giorni dopo, domenica 29 marzo, lo stesso Giuliani (secondo la ricostruzione del “Corriere”), annuncia al sindaco di Sulmona che di lì a poche ore la città sarà colpita da un sisma devastante. Il sindaco, dal Congresso del PDL, è comprensibilmente turbato. Nella città abruzzese, raccontano i cronisti, la gente è in strada con coperte e materassi. E in effetti la notte di domenica 29 marzo un sisma c’è, ma è di magnitudo 4, e si inserisce normalmente nel contesto dello sciame sismico di bassa intensità che sta colpendo la regione ormai da mesi.
Pochi giorni dopo Guido Bertolaso denuncia l’accaduto, con parole forti, e Giuliani viene denunciato per “procurato allarme”.
Ieri notte, alle 3.32 ora italiana, il sisma di magnitudo 6,3 che sconvolge la parte appenninica dell’Abruzzo. E, nel giro di poche ore, la polemica in cui Bertolaso viene messo sotto accusa anche da alcune autorità (alle 14.26 la presidente della provincia dell’Aquila dichiarava: “Era una tragedia annunciata. L’allarme dei giorni scorsi è stato sottovalutato”).
E il diretto interessato, Giuliani, chiede le scuse di Bertolaso e immediatamente viene indicato da mezzo web come una specie di eroe nazionale inascoltato.
Io, che geologo non sono e fino a ieri ero convinto che non si potessero prevedere i terremoti, mi pongo un sacco di domande.
Come si spiega che il terremoto devastante previsto per domenica 29 marzo non sia avvenuto? Come si spiega che per il terremoto violento di questa notte non sia stato lanciato l’allarme dallo stesso Giuliani o dai suoi collaboratori? Giuliani spiega nelle interviste di oggi che il sisma era prevedibile, e che ieri sera lo vedeva anche dai sismografi. Perché non ha nuovamente lanciato l’allarme?
Si può dire “prevedere i terremoti”, se lo annuncio una settimana prima in un posto e invece succede una settimana dopo in un altro? Intendo dire: se si fosse dato retta al primo allarme si sarebbe evacuata Sulmona per un paio di giorni, immagino. Poi, tutti a casa. Il terremoto invece ha colpito più a nord, e una settimana dopo. Come si fa a dire che era una tragedia annunciata?
Lo sciame sismico in corso in Abruzzo è lì da mesi. Ma un episodio violento avrebbe potuto esserci oppure non esserci. Il 24 marzo, secondo lo stesso Giuliani, tutto si sarebbe esaurito entro pochi giorni…
Dalla cronaca, francamente, mi pare di capire che hanno ragione i geologi: non si possono prevedere i terremoti. Non con quel grado di certezza che permette di dire quanto saranno violenti e quando accadranno entro un ragionevole margine di approssimazione.
Peraltro le misure del radon, considerato un importante precursore sismico, sono allo studio da decenni. Su google scholar, il primo articolo che parla anche di radon tra i precursori sismici si intitola così: Earthquake prediction: a physical basis. Ha 270 citazioni, ed è uscito su “Science” nel 1973. Dunque non è che i geologi di tutto il mondo sono degli sprovveduti. Piuttosto non ritengono di avere ancora abbastanza informazioni dai precursori sismici per dire di poter prevedere i terremoti.
Davanti al disastro che ha colpito l’Abruzzo, però, a uno come me sono venute in mente anche altre domande, che invece non mi sembrano emergere con chiarezza. Come si è detto, il sisma abruzzese è stato di magnitudo 6,3. Lo scorso anno, a metà giugno, un forte sisma in Giappone ha provocato 13 morti, più di 350 feriti e circa 2000 persone hanno perso la casa. Ma era di magnitudo 7,2. Un confronto con i più recenti sismi italiani può dare un’idea: in Friuli, nel 1976, un sisma di magnitudo 6,4 ha provocato 989 morti; il terremoto dell’Irpinia del 1980, di magnitudo 6,9, ha provocato 2735 morti, 9000 feriti e 280.000 sfollati.
Paragonato al sisma dell’Abruzzo, quello di Iwate-Miyagi dello scorso anno ha liberato 30 volte più energia: com’è possibile che un terremoto molto più debole in Italia provochi molte più vittime e molti più senzatetto?
Credo che ce ne sia abbastanza per porsi domande serie sullo stato del patrimonio abitativo nazionale, sul grado di sicurezza dell’edilizia residenziale anche in zone notoriamente sismiche, quale è tutta la dorsale appenninica. E per chiedersi se non sia il caso di avviare un imponente intervento strutturale sul patrimonio edilizio del paese, prima di pensare a concedere l’ampliamento delle villette “fai-da-te”. Ho il dubbio, però, che queste domande non se le farà nessuno.
N.B. È peraltro singolare che in un paese a rischio sismico come l’Italia l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sia nella situazione denunciata da Leonardo Coen nel suo blog o dallo stesso presidente dell’INGV, Enzo Boschi, in questa lettera al Governo del 1° ottobre scorso.

Aggiungo io che e' anche singolare che la Protezione Civile e Bertolaso fossero piu' impegnati nell'organizzazione del G8 alla Maddalena (sebbene le decisioni prese in queste sedi forse richiedano davvero interventi di protezione civile) e a vedersela con i tagli del governo che a monitorare le scosse. Si tagliasse meno il ramo su cui si e' seduti probabilmente in Italia le cose andrebbero meglio.
Ma lasciamo per un momento le polemiche da parte per farsi vicino alle famiglie private delle loro case e dei loro cari.

7 commenti:

Spinoza ha detto...

"Come si spiega che il terremoto devastante previsto per domenica 29 marzo non sia avvenuto? Come si spiega che per il terremoto violento di questa notte non sia stato lanciato l’allarme dallo stesso Giuliani o dai suoi collaboratori?"

Come dico da me, prevedere un terremoto a una settimana e 50km di distanza non mi sembra male. Che vuole sto signore, l'ora e il luogo precisi? Passare da "non si può prevedere" a "voglio tutto preciso"? Esistono anche vie di mezzo.

"Giuliani spiega nelle interviste di oggi che il sisma era prevedibile, e che ieri sera lo vedeva anche dai sismografi. Perché non ha nuovamente lanciato l’allarme?"

Ma sta scherzando? Ci ha provato una volta e l'hanno denunciato per procurato allarme. Chi crederebbe più ad un nuovo "Al lupo al lupo?" È ovvio che non parla più.

Per il resto concordo. C'è però da dire che il Giappone ha sacrificato la sua storia per buttar giù tutto e ricostruire antisismico. In Italia come fai?

Der Pilger ha detto...

Nemmeno io sono geologo, ma ho lavorato per un centro geofisico, con geofisici.
A meno che le cose non siano cambiate in questi 10 anni (non mi risulta) non si possono prevedere i terremoti.
I filoni di ricerca in questi anni sono stati quelli del rilevamento del radon e quelli della misura della piezoelettricita'. Entrambi i sistemi non forniscono quella precisione citata.
Inoltre sono citati i sciami sismici come segnali premonitori. Anche in questo caso non sono attendibili, visto che quel tipo di sismi liberano energia e quindi potrebbero essere il segnale di un assestamento piu' che di una catastrofe.

La negligenza e' altra, e' quella che impedisce l'assunzione di un esercito di geologi, geofisici, ingegneri e architetti che metta in sicurezza un paese ad alto rischio idrogeologico.
Altro che piano casa.

beffatotale ha detto...

I fatti sono che questo Giuliani ha predetto un sisma devastante che non è avvenuto, e ha completamente fallito nella previsione di quello devastante che è avvenuto davvero....

astromat ha detto...

Dire che ha completamente fallito mi sembra esagerato, piuttosto sarebbe interessante approfondire lo studio e capire se l'errore sulla previsione (sia in termini di tempo che di distanza) possa essere migliorato. E poi che senso ha la denuncia per procurato allarme? Partiamo dal presupposto che costui abbia agito in malafede? Ci sarà pure una via di mezzo tra eroe e pirla.

Spinoza ha detto...

beffa, questo perché tu credi che il sisma predetto e quello avvenuto siano diversi, io invece credo che siano lo stesso. In astronomia, se calcoli che una galassia è a z=1 e invece è a z=1.1, mica hai fallito. Ci vuole solo più precisione.

Pancry ha detto...

Previsioni possibili o no - e se lo sono hanno margini di errore così ampi da renderle completamente inutili ai fini della protezione civile -
Si dovrebbe piuttosto censire le aree a rischio sismico e intervenire su edifici e costruzioni per proteggere la popolazione vulnerabile. Al diavolo il piano casa.

beffatotale ha detto...

Interessante l’intervento di John Rundle, direttore del California Institute for Hazard Research, che commenta, a proposito del radon: “Ha troppi falsi positivi per essere utile. Facciamo previsioni, ma usando le probabilità. Non possiamo dire che un terremoto stia per accadere in un dato punto del tempo e dello spazio”.