venerdì 12 giugno 2009

Bene comune imbavagliato


Il nuovo testo del ddl intercettazioni, frutto del maxi-emendamento presentato ieri dal governo, ha incassato la fiducia alla Camera, la 19/a dall'inizio della legislatura. E la fiducia a voto segreto e' stata incassata con 20 voti in piu' rispetto a quelli della maggioranza, segno che anche dall'altra parte c'e' qualcuno che ha qualcosa da nascondere e che lo antepone al bene comune. Infatti e' facile immaginare quali siano le conseguenze di questa legge bavaglio sulla collettivita': si impedisce alle forze di polizia e alla magistratura inquirente di individuare i responsabili di gravissimi reati, qui qualche esempio recente. Insorgono giornali non compiacenti, la magistratura e l'associazione magistrati, che fanno i conti delle intercettazioni che non si potranno più fare in futuro e di quelle che, in un passato recente, non sarebbero mai state possibili o comunque non si sarebbero mai potute pubblicare, né nella versione integrale, né tanto meno per riassunto. "La scelta proposta è tra la protezione della privacy di pochi e quella della sicurezza di tutti" ha detto Gentiloni nelle dichiarazioni di voto. Il governo parla tanto di sicurezza, e poi non lesina ad anteporre al bene e alla sicurezza di tutti l'impunita' e la salvaguardia di un decoro ormai perduto del suo Sultano. Un attacco doppio, alla liberta' di stampa e alla magistratura inquirente. Vergogna.

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