domenica 14 febbraio 2010

The spirit level


"La misura dell'anima" (titolo italiano di "The spirit level" di R. Wilkinson e K. Pickett, due economisti britannici) non e' un libro mistico, ma un volumetto piuttosto concreto che parla di economia e di societa'. Lo fa a un livello accessibile, a tratti pure troppo, pur contenendo una bella mole di dati e di informazioni. Tutte tese a dimostrare il perche' siano le disuguaglianze a rendere le societa' piu' infelici, piu' che il ristagno dell'economia. Infatti gli autori dimostrano pagina dopo pagina come la differenza di reddito fra i piu' ricchi e i piu' poveri di diversi paesi del mondo correla con i tassi di violenza, l'ignoranza, il maggiore disagio psichico, orari di lavoro piu' lunghi, la salute precaria, il numero di detenuti, di tossicodipendenti, ragazze-madri, obesi... Mentre i piu' sono abituati a pensare che la crescita economica abbia l'effetto automatico di rendere una nazione più sana e più soddisfatta (il famoso Wall Street Pissing di Paoliniana memoria), scopriamo invece che e' possibile dimostrare dati alla mano che i malesseri generati dalla diseguaglianza coinvolgono tutti. Non solo i ceti più svantaggiati, ma anche quanti si collocano al vertice della scala sociale. La prospettiva aperta dal libro è chiara: se si vuole avviare un nuovo ciclo di crescita che ponga al centro la qualità della vita e non solo il Pil, occorre intervenire immediatamente per ridurre la forbice sociale cresciuta a dismisura tra anni ottanta e novanta, redistribuendo reddito e opportunità prendendo ispirazione da Scandinavia e Giappone, esempi virtuosi di egualitarismo sebbene basati su modelli completamente diversi.
Oltre ad analizzare i dati raccolti in piu' di 30 anni di ricerche, gli autori nei capitoli finali cercano di individuare anche qualche strumento pratico per aiutare a creare una societa' piu' egualitaria, puntando sulle nuove tecnologie, le cooperative, abbattendo i salari dei supermanager, aumentando la progressivita' delle imposte, creando una "carta CO" a scalare per misurare i consumi ambientali di ognuno, investire in innovazione e istruzione. E soprattutto puntano il dito sulla parte politica che in questi anni si e' piu' battuta contro il liberismo economico sfrenato e il consumeismo, colpevole di aver perso di vista un ideale di societa' a cui ispirarsi. E nel loro piccolo provano a rimediare. Questo il finale del libro:


Speriamo di aver dimostrato che esiste una migliore società per cui lottare: una società fondata sull’uguaglianza, in cui le persone non siano divise dallo status e dalla gerarchia; una società in cui sia possibile ritrovare un senso di comunità, superare le sfide del riscaldamento globale, possedere e controllare democraticamente il proprio lavoro insieme a comunità di colleghi, e partecipare ai benefici di un crescente settore non monetizzato dell’economia. La nostra non è un’utopia: i dati dimostrano che anche una minuscola diminuzione della disuguaglianza, che è già realtà in alcune delle democrazie benestanti, può cambiare in meglio la qualità della vita di tutti. Adesso il compito è lavorare per una politica che riconosca il tipo di società che dobbiamo creare e che si impegni a far leva sulle opportunità tecnologiche e istituzionali per realizzarla. [...]
Dopo aver vissuto per diversi decenni con la sensazione opprimente che non vi siano alternative al’insuccesso sociale è ambientale delle società moderne, oggi possiamo finalmente ritrovare quel sentimento di ottimismo che nasce dal sapere che i problemi possono essere risolti. Sappiamo che la promozione dell’uguaglianza ci aiuterà a tenere a freno il consumismo e agevolerà l’introduzione di provvedimenti atti a fronteggiare il riscaldamento globale […] Siamo sul punto di creare una ocieta' qualitativamente migliore e veramente accogliente per tutti.
Per sostenere la necessaria volonta' politica, dobbiamo ricordare che sulla nostra generazione incombe la responsabilità di produrre una delle maggiori trasformazioni della società dell’uomo. Abbiamo visto che nei paesi ricchi la crescita economica non è più in grado di contribuire all’innalzamento della vera qualità della vita, e anche il nostro futuro sta nel migliorare la qualità dell’ambiente sociale nelle comunità in cui viviamo. Il ruolo di questo libro è sottolineare che l’uguaglianza costituisce le fondamenta materiali su cui costruire migliori relazioni sociali.


Una nota finale. Oggi, dopo aver finito il libro, ho scoperto a Messa che il Vangelo di oggi erano le Beatitudini secondo Luca, quelle in cui non solo Gesu' spiega che e' dei poveri il regno di Dio, ma in cui mette anche i guardia i ricchi, i sazi e quelli in alto nella scala sociale, perche' saranno afflitti. In altre parole, quello che il libro appena concluso si sforzava di dimostrare con dati, grafici e tabelle. Peccato pero' che trppo spesso la Chiesa invece di farsi portatrice di questo messaggio rivoluzionario si sia seduta troppo spesso dalla parte della difesa a oltranza dello status quo e del conservatorismo...

2 commenti:

GioSox ha detto...

...questa va in cima alla mia lista delle traduzioni inventate, è troppo ridicola. E chissà come ne sarà orgoglioso il traduttore: the spirit level... LA MISURA DELL'ANIMA...
Peccato solo che se si entra in una libreria qualsiasi qui a San Francisco e si chiede the spirit level si viene mandati dal ferramenta. Spirit level infatti non è altro che una LIVELLA A BOLLA D'ARIA, si, esatto, di quelle usate dai carpentieri per "mettere in bolla" appunto, o livellare! Mi domando che altri strafalcioni ci saranno nel libro... Quasi quasi lo compro! Sergio.

GioSox ha detto...

...questa va in cima alla mia lista delle traduzioni inventate, è troppo ridicola. E chissà come ne sarà orgoglioso il traduttore: the spirit level... LA MISURA DELL'ANIMA...
Peccato solo che se si entra in una libreria qualsiasi qui a San Francisco e si chiede the spirit level si viene mandati dal ferramenta. Spirit level infatti non è altro che una LIVELLA A BOLLA D'ARIA, si, esatto, di quelle usate dai carpentieri per "mettere in bolla" appunto, o livellare! Mi domando che altri strafalcioni ci saranno nel libro... Quasi quasi lo compro!