domenica 26 agosto 2007

La faccia come il culo


Ancora una volta rimango allibito dalle sconsiderate parole di Umberto Bossi, ex ministro della Repubblica che, dopo aver bruciato tricolori e auspicato le cannonate contro i barconi dei migranti, auspica la rivolta armata della lombardia nei confronti di Roma "ladrona", rea, secondo lui, di opprimere con tasse e balzelli ingiusti i poveri lavoratori padani.

Non sto nemmeno a rispondere nel merito. Trovo pero' sconcertante che si tenti di incattivire nei confronti del governo un'opinione pubblica capace solo di guardaqre al proprio orticello utilizzando la gretta leva delle tasse. Che ci si ostini a chiamare Roma e il governo ladroni, quando in anni di occhi chiusi e condoni di centrodestra gli "onesti" imprenditori hanno evaso quanto e come hanno voluto, rubando, loro si' e fuor di metafora, a tutti noi. In percentuale l'aumento negli incassi del fisco dei primi otto mesi di quest'anno, confrontati con l'analogo periodo dell'anno precedente, è stato del 21 per cento. Sono miliardi di euro che venivano sottratti a tutti noi, ai servizi per tutti i cittadini (tra parentesi, ma non troppo, la sanita' pubblica italiana e' stata giudicata la seconda al mondo; quella USA, stigmatizzata nel nuovo film di Michael Moore, 37esima), al sostegno dei piu' deboli.

Sarebbe intollerabile comunque, ma ancora di piu' che proprio queste persone parlino di prendere i fucili, di rivolta fiscale. Si faccia una buona volta una rivolta nei confronti degli evasori, privandoli di quei servizi e quei diritti, garantiti con le entrate fiscali, che vorrebbero a spese degli onesti, o dei "poco furbi" come amano definirli. Si scenda una buona volta in piazza a protestare contro questa piaga sociale, contro gli idraulici del "sono 50 euro, con fattura 80", contro chi pensa di essere furbo vivendo sulle spalle degli altri.

Non varcare (clicca per aprire in una finestra il player)


Vorrei fare che per me non esistesse altro
che una stanza bianca e circolare,
dove non prendo niente e niente do
e non c'e' rumore.

Dal rumore delle gente ho gia' preso le distanze:
se mi viene a disturbare, a confondere la mente
fuoco ed olio rovente dalle feritoie.
Tanto il povero e' povero, il ricco e' ricco,
tanto il giovane e' giovane, il vecchio e' vecchio.

Capitani scaltri che solcate i mari non temete noi
siamo docili, siamo buoni, voi fischiate
correremo come i cani.
Siam gregari, spenti automi,
la bandiera piu' alta ha i nostri colori.

E gurda caso, sprizziamo indignazione
soltanto se vediamo minacciati
i nostri miseri terreni.
Ma non varcare il mio recinto, o sparero'.
Non varcare il mio recinto o sparero'...

Piste d'api Trio (Pino Marino, Stefano Rossi Crespi, Danila Massimi)

Nessun commento: