mercoledì 8 agosto 2007

La ballata degli impiccati


...Prima che fosse finita
ricordammo a chi vive ancora
che il prezzo fu la vita
per il male fatto in un'ora...

(F. De Andre'-G. Bentivoglio, La Ballata degli Impiccati, ispirata all'omonima poesia di François Villon)

Correva l'anno 1786 quando il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo aboliva la pena di morte nel Granducato, primo esempio al mondo. Tuttavia, ancora oggi, molti crimini nel mondo vengono puniti con la pena capitale. E non solo omicidi: solo questo mese anche per traffico di opere d'arte, spaccio di droga e rapine, come si legge sul sito di Nessuno Tocchi Caino, associazione da sempre impegnata per l'abolizione della pena di morte nel mondo.

Sta facendo scalpore l'ondata di impiccagioni in Iran, molte delle quali sulla pubblica piazza come nel medioevo, con tanto di folla morbosa assiepata a vedere morte in diretta. Solo che adesso la folla riprende coi telefonini: qualcosa di cosi' agghiacciante da gelare il sangue. Importante la nota di dissenso da parte della Farnesina, che sta attirando l'attenzione dei media su questa strage "a norma di legge".

Almeno 1591 vite sono state spezzate dalla pena capitale, in 25 Paesi, nel solo 2006. Gia' 216 nei primi sei mesi di quest'anno. Senza considerare le condanne a morte eseguite in Cina, dove le statistiche sono considerate ancora segreto di Stato, ma sono sicuramente piu' di 5000. Il 91 per cento delle pene eseguite nel mondo si concentra in pochi Paesi: Cina, Iran, Iraq, Sudan, Pakistan e Usa. Accanto agli "stati canaglia" e a regimi piu' o meno dittatoriali troviamo proprio la madre delle democrazie. Quella che ne ha cosi' tanta che la puo' esportare, a modo suo, anche a chi ne ha meno. La pena capitale e' praticata nella stragrande maggioranza degli stati USA, con 60 esecuzioni nel 2006. Brilla il Texas, dove sta per essere condannato a morte Kenneth Foster, 30 anni, colpevole soltanto di guidare l'auto sulla quale fuggi' un amico che aveva appena ucciso il giovane che aveva cercato di derubare. Ha la sfortuna di essere nero, di famiglia disastrata e con pochi soldi per pagare avvocati di grido.

Ma del resto gli USA si stanno recentemente mettendo in luce per una clamorosa serie di violazione dei diritti delle persone grazie alle nuove norme anti-terrorismo, dalle 3000 persone letteralmente spariti nel nulla (di cui lo stesso presidente Bush, senza imbarazzo, ha detto "molti di loro non ci possono più nuocere"), ai detenuti di Guantanamo, anch'essi in condizioni disumane e in attesa di giudizio, alle recenti misure sul controllo della corrispondenza e delle telecomunicazioni. Di questo passo ci sara' ben poco da esportare, se non i vari colpi di stato e dittature fantoccio gia' sponsorizzate in sudamerica e in varie parte del mondo dalle amministrazioni americane.

Dall'altro lato dell'Atlantico qualcosa si muove. Sotto la spinta dell'Italia, finalmente in prima fila per una grande campagna internazionale, l'UE ha approvato recentemente una risoluzione a favore di una moratoria immediata, universale e senza condizioni sulle esecuzioni capitali, che si sta cercando dal 200 di imporre all'ONU.
Speriamo che il Granduca Leopoldo sia il prima possibile in fitta compagnia.

Ora, può darsi che il supplizio più grande e più forte non stia nelle ferite, ma nel sapere con certezza che, ecco, tra un'ora, poi tra dieci minuti, poi tra mezzo minuto, poi adesso, ecco, in quell’istante, l'anima volerà via dal corpo e tu non esisterai più come uomo, e questo ormai con certezza; l’essenziale è questa certezza. La punizione di uccidere chi ha ucciso è incomparabilmente più grande del delitto stesso. L'omicidio in base a una sentenza è incomparabilmente più atroce che non l’omicidio del malfattore.

F.Dostoevskij, L'idiota

Nessun commento: