mercoledì 5 settembre 2007

L'8 Settembre vado al mare


Tra pochi giorni sara' l'8 Settembre. Nessun armistizio, nessun Re scappera' al sud, ma nelle piazze di mezza Italia e' previsto il "Vaffanculo day". Non e' un concerto di Masini, ma un'iniziativa di piazza che devo dire gia' dal nome puzza un po'. Dietro c'e' Beppe Grillo, un comico ormai diventato messia, un fustigatore di tutti e di tutto. Ha un blog affollatissimo, polemiche a non finire, qualche volta a ragione qualche volta abbastanza discutibili e qualunquiste, mai o quasi mai un refuso o un mi sono sbagliato. Si vede che, bonta' sua, lui non sbaglia mai. Moltissimi seguaci: qualsiasi post su di lui e' sicuro di avere mille commenti. Quello che mi disturba e' comunque il tono, il tutto fa schifo e il tutti sono uguali. Sono anch'io un gran polemico, ma in fondo in fondo so che il bianco e il nero in natura non esistono.
Ma torniamo al V-day. La giornata avra' come scopo, apprezzabilissimo, il promuovere una raccolta di firme per una legge di inziativa popolare. Vediamo nel dettaglio i tre punti:

  1. Nessun cittadino italiano puo' candidarsi in parlamento se condannato in via definitiva o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale. A parte che credo sia incostituzionale, dal momento che priverebbe di diritti civili previsti dalla Costituzione (e.g. Art 51) alcuni cittadini, credo che non si possa non tener conto che la pena scontata riabilita pienamente chi ha sbagliato. Credo anche che dopo aver pagato ci si possa sottomettere al giudizio libero degli elettori. E' vero che come esiste l'interdizione dai pubblici uffici per alcuni reati, si potrebbe pensare una cosa del genere anche per la candidatura al parlamento e alle cariche elettive in genere. Questo pero' dovrebbe in ogni caso riguardare ben determinati reati (abuso di ufficio, corruzione etc) e non genericamente ogni possibile reato. Ritengo che si debba piuttosto lavorare sulla responsabilizzazione dei partiti e degli elettori: sono loro che presentano persone impresentabili perche' portano voti, e sono loro che votano pregiudicati e corrotti vari, leggi o non leggi. Se anche leviamo di mezzo i condannati, non voterebbero forse degli incensurati disonesti? Mi sembra che dopo tangentopoli sia ampiamente successo.
  2. Nessun cittadino puo' essere eletto in Parlamento per piu' di due legislature. Anche qui c'e' qualcosa che non mi torna. Innanzi tutto perche' solo al Parlamento e non in Regione, al Parlamento Europeo etc etc? E perche' due legislature in tutto? Tutte le persone in gamba che sono in Parlamento, che nonostante il "fanculo tutti" ci sono, perche' non potrebbero rappresentarmi piu' dopo 10 anni anche non consecutivi, magari a 25 anni di distanza fra loro? E' vero che sarebbe bene garantire un ricambio, ma 2 legislature in tutto mi pare un po' pochino. Magari non piu' due legislature consecutive nella stessa carica elettiva gia' sarebbe ragionevole.
  3. I candidati al Parlamento devono essere votati dai cittadini con la preferenza diretta. Qui bisogna capire cosa si intende. Se si vuole impedire, come nel sistema attuale, le candidature pilotate dai partiti sono d'accordo. Nonostante il fatto che le preferenze siano portatrici di clientelismo e voto di scambio (che sospetto non sia in larga parte evitato anche con le liste bloccate), nonche' tendano a impedire la possibilita' di emergere a chi non porta in dote una dose consistente di voti personali. Quello che e' successo pero' e' questo sistema ha di fatto autorizzato e generalizzato il clientelismo all'interno dei partiti, dando la possibilita' di pilotare totalmente le candidature e mettere l'elettore davanti a candidare davvero impresentabili. Credo pero' che il sistema migliore potrebbe essere quello delle primarie per la scelta del candidato o dei candidati prima delle elezioni vere e proprie in collegi maggioritari, dal momento che si rende ancora piu' aperta la partecipazione, si permette ai cittadini di scegliere chi meglio li possa rappresentare (nonche' sperabilmente facilitare un rapporto diretto col "proprio" parlamentare) e permette ai partiti di sottrarsi ai ricatti di chi, con un sistema proporzionale a preferenze, si fa forte del suo pacchetto di voti personali da portare in dote per ottenere cio' che vuole.
Ecco, per questo andro' al mare e non in piazza a firmare la proposta di legge. Apprezzo la voglia di migliorare e di agire fattivamente per farlo. Riconosco che i problemi che mette sul piatto, cosi' come quelli del referendum per la modifica della legge elettorale, sono cruciali e importanti. Ma ritengo che vengano affrontati in maniera semplicistica, proponendo soluzioni in parte peggiori del male che vogliono curare. Sputare su tutto indiscriminatamente al grido "Vaffanculo" puo' servire per sfogarsi, ma raramente porta una effettivo miglioramento e proficuo cambiamento.

Nessun commento: