sabato 8 dicembre 2007

Si sta come d'autunno


1302 nel 2006, 719 nei primi 7 mesi del 2007. Si continua a morire sul lavoro, come sono in aumento infortuni e malattie professionali. Dopo l'ennesima strage, oggi tutti si battono il petto e esternano il loro sdegno, dalla politica a Confindustria, ai sindacati. Qualcuno pero' la coscienza sporca ce l'ha, non sono cifre da fatalita'. E' vero che le leggi ci sono. Il difficile come sempre e' farle applicare. Com'e' possibile che si lavorasse su turni di 12 ore con la minaccia di perdere altrimenti il posto, per giunta senza manutenzione? Dice Prodi: "Troppo spesso la logica del profitto mette in secondo piano il rispetto della persona umana prima ancora che i diritti dei lavoratori. Non si può morire di lavoro in un luogo dove tra l'altro si combatteva per non perdere il lavoro". Io invece oggi sto zitto, mi stringo alle 2000 famiglie che in 20 mesi hanno perso una persona cara mentre lavorava, e leggo Gennaro Carotenuto.

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