lunedì 6 agosto 2007

Il (contro)Senso delle Primarie del 14 Ottobre


Ricevo e, come si suol dire, volentieri pubblico. Se avete materiale che per qualche astruso motivo volete vedere qui, contattatemi.

Siamo italiani, e quindi, come sempre, dobbiamo fare le cose a modo nostro, cioè male. Avevamo cominciato bene il 16 ottobre del 2005, con le primarie per la scelta del candidato premier, oltre 4 milioni di italiani per incoronare Prodi leader dell'Unione. Poi ci siamo lasciati prendere la mano, abbiamo pensato che primarie fosse sinonimo di una qualunque consultazione popolare che si svolge al di fuori di quelle ufficiali per comuni, provincie, regioni e parlamenti vari e a cui chi ha voglia partecipa e si candida nel rispetto di un qualche regolamento.

Sdoganato così il termine, sconosciuto fino a 2 anni fa, fioccano i riferimenti alle "Primarie" del 14 ottobre 2007. Ne parlano tutti i principali quotidiani, il sito ufficiale dei DS titola "Primarie 14 ottobre, sei i candidati in corsa", il sito di apditalia cambia appositamente nome in http://primariepd.org , Adinolfi presenta giornalmente sul suo blog il Diario di un candidato alle primarie, Castagnetti & co. ci tengono a fornire il contributo dei popolari per le primarie, e così via.

Ora, chi glielo dice a tutti questi e a molti altri che sia dal punto di vista formale che sostanziale, quelle del 14 ottobre non hanno nemmeno lontanamente a che fare con elezioni primarie, e pertanto Robert M. La Follette, probabilmente il loro inventore, si rivolta nella sua tomba a Washington? Ma procediamo con ordine.

In primis, si definiscono primarie quelle elezioni che servono a selezionare, all'interno di un partito o di una coalizione, i candidati che parteciperanno successivamente ad elezioni vere e proprie per essere eletto membri di un organo ufficiale. Ad esempio, oltre a quelle di Prodi del 2005, quelle del gennaio 2006 a Milano in cui è stato scelto il candidato sindaco dell'Unione, Ferrante, poi sconfitto da Letizia Moratti, o altre analoghe. Quindi il 14 ottobre, giorno in cui eleggeremo Walter Veltroni come segretario nazionale del PD e i 2400 membri dell'Assemblea Costituente, di primario potrà esserci solo qualche medico che andrà a votare.

Secondo aspetto, più sostanziale, è il seguente. Le elezioni primarie nascono tra la fine dell'800 e i primi anni del '900 in alcuni stati degli USA. Il senso delle primarie, il loro fine precipuo, è quello di diminuire il potere di selezione dei vertici del partito allargando la base decisionale in merito alla scelta dei candidati a cariche pubbliche - destinati poi a competere nelle elezioni ufficiali con l'appoggio del partito. Cioè i vertici fanno un passo indietro, lasciano ai cittadini (in genere agli iscritti) libertà di scelta, quindi tornano in campo e si battono per la vittoria del candidato scelto.
In Italia è stato fatto esattamente l'inverso. I vertici DS e DL hanno deciso il futuro segretario (per fortuna è molto bravo) e stanno decidendo i componenti delle liste bloccate per l'elezione dei membri della costituente, quindi i futuri vertici, ovvero si stanno riproducendo. A meno che qualcuno non riesca a rompere un bel po' di uova nel paniere, obiettivo che giustamente si pongono la Bindi, Letta e Adinolfi (non me ne vogliano gli altri due dai cognomi impronunciabili, ma non possono impensierire nessuno).

La perla, la dimostrazione di una farsa tutta italiana sono le dichiarazioni ufficiali dei leader nazionali DS e DL che appoggiano ob torto collo Veltroni e Franceschini. Pensate cosa succederebbe se i Democrats dicessero che appoggiano ufficialmente Obama...

di Suro

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il primo aspetto non interessa nessuno, del secondo se ne stanno accorgendo...