mercoledì 26 novembre 2008

Purezza della razza in Veneto


Via Ordinanza Pazza, apprendiamo da "la Nuova di Venezia e Mestre" della nuova vergognosa ordinanza del sindaco Cappelletto del Comune di Mirano (VE):

MIRANO.
Stretta del Comune sugli stranieri che chiedono la residenza in città. Lunedì il sindaco Roberto Cappelletto ha firmato l’ordinanza che regola l’iscrizione anagrafica nel registro dei residenti. Si tratta della stessa ordinanza resa celebre a Cittadella dal sindaco leghista Massimo Bitonci. Mirano in realtà è andata oltre: ha alzato ulteriormente i parametri di calcolo del reddito indispensabile per risiedere in città e pure quelli per la metratura minima dell’alloggio, creando una vera e propria barriera contro l’ingresso di cittadini stranieri con disponibilità economiche normali. Per il vicesindaco leghista Alberto Semenzato: «Finalmente è possibile controllare lo status di chi risiede a Mirano».
Vediamo cosa cambia.
Da ieri per ottenere la residenza a Mirano è necessario avere un reddito minimo così calcolato: parametro di raffronto è l’importo dell’assegno sociale, previsto per quest’anno in 5.142,67 euro. L’ordinanza considera tale importo sufficiente per il soggiorno del solo richiedente. Per ogni familiare va aggiunta la metà dell’importo annuo dell’assegno sociale, cioè 2.571,33 euro. Inoltre, per il richiedente con due o più figli a carico con età inferiore a 14 anni, si calcola il doppio dell’importo annuo della pensione sociale (10.285,34 euro). Un’ipotetica famiglia di immigrati composta da padre, madre e due figli a carico, dovrà perciò dichiarare un reddito di almeno 12.856,67 euro annui per aver casa a Mirano. A Cittadella, la stessa ordinanza chiede allo stesso nucleo familiare un reddito minimo di 10.123,36 euro. La «Cappelletto-Semenzato» appare perciò più restrittiva della «Bitonci».
Ancor più sulle metrature minime richieste per l’alloggio di residenza, che non tiene conto di magazzini, garage, centrali termiche e altri locali non abitativi, alla stregua della legge regionale del 1996. Per un’unica persona sono richiesti 46 metri quadrati, per due persone 60, per tre 70, per quattro 85, per cinque 95 obbligatori: metà dei miranesi sarebbe fuori legge. Oltre le 5 persone i metri quadri devono essere almeno 110.
Nessuna novità invece per i cittadini italiani che intendano stabilire la propria residenza a Mirano: vale la legge già in vigore precedentemente. Scelte che fanno già discutere e accendono il confronto politico. «E’ solo razzismo istituzionale - attacca Luigi Gasparini, Sinistra Arcobaleno - scenderemo in piazza per far revocare questa porcheria».

Sarei, per capirsi, fuorilegge pure io qua in Germania. Vergogna. E pensare che ci dicono che l'emergenza e' finita: si continuano anche a alzare mani e parole per il colore della pelle. Magari gli stranieri cosi' benvoluti a Mirano e Cittadella possono pensare di chiamare i figli Benito e Rachele, almeno rimediano 1500 euro per mettersi in regola dai camerati della Basilicata.

Nessun commento: