lunedì 16 marzo 2009

Mostri italiani


Via Stranieriinitalia, il numero in edicola di Gazeta Romaneasca, il settimanale dei romeni in Italia. In prima pagina il pedofilo italiano che a Napoli ha stuprato un bambino rumeno di 8 anni, l’italiano ubriaco e drogato alla guida che ha ammazzato un romeno vicino a Capena, e infine la ladra italiana catturata da due rumeni a Trento.
“Abbiamo fatto un esperimento: sbattere in prima pagina il mostro italiano”, dice il direttore editoriale del giornale, Sorin Cehan. “Farà capire ai nostri lettori il meccanismo perverso usato da alcuni giornali italiani che genera poi la rivolta dei cittadini contro un intero popolo”.
Nell’editoriale, il direttore spiega la scelta: “Una volta, una sola volta proviamo a fare una prima pagina nello stile oramai consacrato della stampa italiana. Sono tutti fatti reali, ma estratti con la pinzetta dalla realtà. L’immagine degli italiani è filtrata dalle stesse lenti con le quali loro ci osservano tutti i giorni: la cronaca nera di quanti uccidono, stuprano e rubano”. “Il fatto di cronaca, si impara nelle scuole di giornalismo, è chiuso in se stesso. Per questo le pagine di cronaca nera di solito alla fine dei giornali, perche il loro significato è pari quasi a zero. – scrive Cehan - Se uno stupratore romeno aggredisce un’italiana, non significa che “i romeni violentano le italiane”, cosi come l’italiano che abusa di un bambino romeno non rappresenta “gli italiani che stuprano i bambini romeni”.
“Abbiamo avuto difficoltà a trovare i nomi degli accusati e le loro fotografie, perchè la stampa italiana non ha dato loro importanza. La maggior parte dei giornali non dà i nomi degli arrestati italiani, al massimo le iniziali, e le fotografie sono una rarità. Una pratica corretta, visto la presunzione d’innocenza della quale gode chiunque, in uno stato democratico e moderno, per quanto odioso possa essere il fatto di cui è accusato. “Con i romeni, è il contrario. Sono filmati in diretta, sbattuti in primo piano, condannati già dalla stampa. La manipolazione dell’opinione pubblica è diventata grossolana ed è dannosa. La prima pagina può essere fatta in tanti modi. Questo è il modo più sbagliato” conclude il direttore di Gazeta Romaneasca.
Una lezione di giornalismo dalla comunita' rumena in Italia. Senza contare che anche quando non hanno prove per trattenere "il mostro", nel belpaese si prova a fare di tutto per non lasciarselo scappare e continuare il linciaggio. E infatti, dopo il trambusto mediatico sul mostro rumeno sono partite le prime ronde dei volenterosi: la prima al Parco della Caffarella è finita con una mezza rissa tra i guardiaparco e i rondisti, e una denuncia ai rondisti per usurpazione di funzione pubblica, esercizio abusivo di professione e oltraggio a pubblico ufficiale.

Intanto pochi giorni fa è morta una ragazza per le conseguenza delle leggi razziali del governo. Joy Johnson aveva 24 anni ed era clandestina e ammalata di tubercolosi. Per paura che scattasse la denuncia a causa delle norme del pacchetto sicurezza recentemente approvate al Senato e in discussione alla Camera, non era mai andata a farsi curare: sarebbe bastata un'occhiata per riscontrarle la malattia e darle dei farmaci, ma quando finalmente si e' rivolta all'ospedale era gia' troppo tardi. Come se la conseguenze non fossero gia' abbastanza, la tubercolosi si trasmette per via aerea e quindi non si sa quante persone possono essere state nel frattempo contagiate. Tutto come previsto. Il razzismo cieco del governo produce conseguenze gravissime non solo sulla pelle degli immigrati, ma anche su quella italianissima che si vanterebbero di proteggere.
Si scopre poi che sempre nel pacchetto sicurezza si nasconde anche il comma Erode (articolo 45, comma uno, lettera F): il governo vorrebbe impedire agli irregolari non solo di partorire in ospedale, ma anche di registrare all’anagrafe la nascita di un figlio, con tutto ciò che ne consegue. Ogni figlio di clandestini nato in Italia sarà privo di identità, apolide e senza nome, non potrà accedere all’istruzione né all’assistenza sanitaria e sarà più facilmente esposto ad ogni genere di abusi e pericoli. In pratica non potra' neppure essere riconosciuto dai genitori, non esistera'. E poi ci dicono che loro difendono la famiglia.

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