mercoledì 3 giugno 2009

Il fondo?

...e scappò via con la paura di arrugginire
il giornale di ieri lo dà morto arrugginito,
i becchini ne raccolgono spesso
fra la gente che si lascia piovere addosso...
F. De Andre', Canzone del Padre, 1973

E' stato riconosciuto colpevole di corruzione per evitare altre condanne, ma non giudicabile per la legge speciale che si era fatto fare opportunamente. Si era gia' salvato in numerosi altri processi per depenalizzazione del reato ad hoc o per prescrizione sempre grazie a leggi apposite, ma si spaccia allegramente per assolto senza che nessun giornalista mai gli faccia notare l'incongruenza. Racconta una serie infinita di balle per coprire non si sa cosa nei suoi rapporti con una minorenne, facendosi subito smentire in un pasticcio di dimensioni cosmiche che in democrazie poco piu' evolute della nostra sarebbe gia' costato diverse teste. Il tutto scatena le ire solamente della moglie che divorzia accusandolo di "stare male" e scoperchia lo scandalo delle candidature delle ragazze "amichette" del premier, con l'unico merito di concedersi al Sultano. Mentre la stampa amica cerca di mettere delle pezze inanellando un autogol dietro l'altro, cominciano ad apparire foto e testimonianze sui festini nella villa in Sardegna di Papi a base di ragazzine seminude e voli di stato, nonostante leggi apposite su intercettazioni e appunto sui voli fossero state lanciate o fatte approvare in fretta e furia poco prima per far godere al padrone in tutta serenita' delle sue ninfe. Nella nebbia mediatica del paese, piano piano inizia a trapelare lo scarto tra le promesse e i fatti in Abruzzo e la verita' sulla vicenda rifiuti di Napoli, fiore all'occhiello dell'operato del governo fino a qualche giorno fa (esemplare Gasparri al TG che spiegava che Silvio non puo' essere giudicato perche' e' stato lui a risolvere l'emergenza rifiuti!). E mentre Papi accusa di eversione i giudici colpevoli di mettergli i bastoni fra le ruote, mentre le sue case editrici boicottano premi Nobel colpevoli di parlar male del Sultano, mentre la sabbia alla base del castello comincia a sfaldarsi, nessuno nella nostra italietta alla deriva pare indignarsi piu' di tanto per un Presidente del Consiglio bugiardo, corruttore, con una concezione della donna da far invidia a Don Rodrigo, per di piu' a capo di uno schieramento che fa una bandiera della (pretesa) difesa della moralita' e dei valori tradizionali della famiglia. E quei pochi che non ne possono piu', come ieri a Firenze, vengono cancellati dalle piazze e dai media conformati al pensiero unico. Un'amica dalla Spagna mi chiede quando cominceremo a scandalizzarci davvero, quando tutto smettera' di scivolare via e basta. Il Sultano ci ha fatto sembrare normale qualsiasi cosa: quello che non possiamo perdonare a Ruttelli e Mastella con i voli di stato a Monza pare una marachella se il colpevole e' Papi. Siamo condannati a lasciarci piovere addosso e morire arrugginiti, o a sperare che da qualche parte un fondo da toccare ci sia.

2 commenti:

Der Pilger ha detto...

Il solito unguento "Indignazione" non funziona piu'?

beffatotale ha detto...

temo di no. E' finito anche quello dopo l'unguento "bene comune", quello "servizio", e persino quello "penso con la mia testa". Forse e' rimasto solo un po' di "non toccate il mio orticello", ma a giudicare da quanto succede sta finendo pure quello.