sabato 26 luglio 2008

Emergenza Nazionale


Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso; io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri.
Don Milani, lettera ai cappellani militari

BeffaTotale dichiara a reti unificate lo stato di emergenza nell'intero territorio nazionale per il dilagare di atteggiamenti xenofobi e razzisti, spesso degeneranti in gravi episodi di violenza fisica, verbale e psicologica su cittadini italiani e stranieri. L'emergenza e' irresponsabilmente fomentata dal clima suscitato nel paese dalla politica scellerata e razzista messa in atto dal governo, nel tentativo di distogliere l'attenzione dai problemi reali del paese, dall'inesorabile processo di smantellamento dei servizi pubblici ai cittadini e l'uso personalistico delle istituzioni da parte del capo del governo per garantirsi l'impunita'. Lo stato di emergenza servira' "a garantire e potenziare le attività di contrasto e di gestione del fenomeno", contrastare le "pregiudizi e falsità, degne della peggiore politica italiana". In una nota si spiega che "risponde solo a esigenze organizzative ma non saranno coinvolte forze armate".
Gigi Ontanetti, dalla sua gabbia nel piazzale Michelangelo, spiega:
[...] sono illegittime tutte quelle leggi pur ”democratiche” che limitano la libertà di movimento e permanenza di persone, uomini e donne non residenti in questo paese. Assecondare scelte discriminatorie di questo tipo, significa avviare un processo tra l’altro già in corso, che porterà a ritenere illegale la presenza di uomini e donne non più in grado di garantire la propria sussistenza economica. Siamo davanti a un quadro sociale che già presenta fenomeni diffusi di miseria, cioè, uomini e donne che oltre a non avere più la forza e la possibilità di poter garantire la propria sussistenza economica, ha anche perso la propria dignità, situazione che porta le persone a oltrepassare il limite. Il sottoproletariato non è morto, ha solo cambiato volto ed aumenta ogni giorno le proprie file. Come amico della nonviolenza, affermo che solo i processi decisionali maturati e condivisi possono aiutare la società a scegliere un’economia e una giustizia che abbia come fine il rispetto del diritto. Nel pensare e sentire come educatore e formatore, affermo che due sono gli obiettivi culturali che una società democratica dovrebbe avere come riferimento: quello di educare alla dimensione della fraternità e alla rsponsabilità individuale e collettiva perchè nessuno e' padrone ma tutti siamo custodi della "terra" in cui viaviamo [...]

Si consiglia la cittadinanza di uscire poco la sera, compreso quando è festa, e di mettere dei sacchi di sabbia vicino alla finestra. Oppure di esporre il banner "Emergenza Nazionale" sul proprio blog.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se interpreto bene la nota seguente, il Vaticano potrebbe aprire positivamente anche nei confronti dell'iniziativa di BeffaTotale....

«Per giudicare sulla bontà dell’iniziativa del Governo Italiano che ha definito "emergenza" la situazione dell’immigrazione in Italia, bisognerà considerare i contenuti delle decisioni» e verificarne la coerenza riguardo «all’auspicato equilibrio tra accoglienza e sicurezza». Lo afferma il segretario del Pontificio Consiglio per la pastorale delle migrazioni, mons. Agostino Marchetto che in una dichiarazione diffusa oggi ricorda che «per sè, emergenza non è termine negativo perchè ci può essere anche per misure che tengano in conto l’afflusso, ora, dai Paesi che implicano necessità di protezione (Sudan, Somalia, Eritrea, per es.), nella linea della collaudata legislazione internazionale per rifugiati e richiedenti asilo».

«Anche una padrona di casa - sottolinea l’arcivescovo mons. Marchetto - si trova in emergenza se arrivano due ospiti imprevisti, ma cercherà di provvedere nel migliore dei modi alla loro accoglienza». «Quel che si auspica - conclude Marchetto - nell’attuazione delle disposizioni, è dunque il rispetto dei diritti umani di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie, nonchè quello delle norme internazionali accolte dall’Italia per quanto riguarda i rifugiati, i richiedenti asilo, gli apolidi, anche rom e sinti o di altre famiglie zingare, nonchè coloro che sono oggetto-soggetto del traffico di esseri umani».

Anonimo ha detto...

tanto moriremo tutti....

Anonimo ha detto...
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