mercoledì 30 luglio 2008

La grande selezione e l'assedio


Nulla di fatto ai negoziati dell'organizzazione mondiale del commercio (WTO), affossati dallo scontro dallo scontro tra i paesi ricchi e quelli in via di sviluppo, capitanati da Cina e India. In cambio della riduzioni dei sussidi protezionistici all'agricoltura nell'occidente, i paesi in via di sviluppo mettevano sul piatto la riduzione dei dazi sull'export da occidente. Un ginepraio di veti incrociati e interessi contrapposti
La marcia trionfale della globalizzazione si e' fermata? Da tempo in realta' l'idea che l'economia mondiale fosse inevitabilmente destinata a crescere sempre piu' con benefici a cascata per tutti, ha perso credibilita' e utilita'. Il mito del libero mercato si sta invece rivelando sempre piu' per quello che e' (o e' stato), uno strumento dei ricchi per diventare ancora piu' ricchi, per operare una gigantesca selezione, per rompere l'unita' del mondo. Scriveva Raniero La Valle in "Prima che l'amore finisca", nel 2003:

Se infatti tutto il mondo non si puo' sviluppare, perche' nel mercato globale sono finite le illusioni di uno sviluppo universale e continuo, che cresca e si arricchisca solo una parte. Gli appagati e gli esclusi. Se il cibo non si puo' distribuire a tutti, e nemmeno per il 2015 si potra' dimezzare il numero di quel miliardo e trecento milioni di persone che vivono nella poverta' piu' assoluta, con meno di un dollaro al giorno, che almeno siano abbondanti le mense degli altri. I sazi e gli affamati. Se il lavoro umano deve essere distrutto, perche' il fattore piu' caro tra i costi di produzione , lo si conservi solo per coloro che non possono essere sostituiti dalle macchine. I necessari e gli esuberi. Se tutta la Terra non si puo' salvare, perche' i mari si innalzeranno, e ci sono isole, e continenti e popoli a perdere, che si attrezzi, e si cinga di mura, e si riempia di armi quella che deve sopravvivere, che non deve naufragare. I sommersi e i salvati. Questa e' la scelta fatta dall'attuale sistema dinanzi alla crisi da esso stesso prodotta. Il mondo non si puo' aggiustare per tutti? La risposta e' la Grande Selezione. Il Mercato non e' forse efficace proprio perche' selettivo? E oggi, appunto, tutto e' Mercato"

Eppure qualcuno dei giganti che stavano sotto ha provato ad alzare la testa, a costi in vite e dignita' umana indicibili, e vuole partecipare da attore protagonista al grande show del libero Mercato, proprio alla vigilia di una crisi mondiale senza precedenti. La Grande Selezione comincia a fare acqua. Per correre ai ripari si cambiano allora le regole: aiuti di stato, dazi, aumento dei prezzi, ricorso alle armi. E se i nuovi venuti non ci stanno, peggio per loro. Tanto le regole le facciamo noi. E infatti il ministro dell'Agricoltura (del governo sulla carta paladino del libero /mercato) esalta il fallito accordo perche' "protegge i prodotti italiani". E' cominciato l'assedio?

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