sabato 23 agosto 2008

Insicurezza percepita


«Un mio amico siciliano d'un piccolo paese della campagna agrigentina dove ancora risiede sua madre ottantenne, mi ha raccontato un suo colloquio telefonico con la mamma. "Era più tranquilla, mi ha detto, perché stavano per arrivare i militari. Quali militari?, gli ho chiesto. I soldati, quelli dell'esercito. Ma chi te l'ha detto? La televisione. Ma non arriveranno mai nel nostro paese. Invece sì, la televisione l'ha detto. E perché sei più tranquilla? Perché cacceranno gli zingari che rubano i soldi e anche i bambini. Ma non ci sono mai stati zingari da noi. No, ma sono pericolosi e rubano tutto. Mamma, hai mai visto uno zingaro nella tua vita? No, però la televisione dice che sono pericolosi, ma adesso che arrivano i militari mi sento rassicurata. Da noi però c'è la mafia, le ho detto io. Sì, mi ha risposto, ma quelli li conosciamo, sono del paese"».

Eugenio Scalfari, L´Espresso




A proposito di propaganda, qualche sera fa mi sono visto 300, lasciando ahime' momentaneamente da parte ogni mia resistenza dopo molteplici "non fare lo spocchioso e' solo un fumetto su un fatto storico": mai vista simile concentrazione di propaganda filo-imperialista infarcita di razzismo concentrata in un'ora e mezzo di film. Rimando in merito all'ottima lezione di Wu Ming 1.

6 commenti:

Unknown ha detto...

Battendo la lancia sullo scudo mi unisco con una potente alale' al coro dei "non fare lo spocchioso e' solo un fumetto su un fatto storico".
Vidi il film in sala (al cinema Cinema... questi tedeschi cosi' fantasiosi!) e ne ebbi sani brividi d'azione per un bel film fine a se' stesso. Un riferimento dall'articolo di wikipedia che segnali: "il film è semplicemente troppo maledettamente stupido per supportare una qualsivoglia teoria ideologica."
Trovo invece strano il passo dell'articolo in cui si dice che un professore di storia greca abbia consigliato i registi sulla pronuncia greca dei nomi: mi viene in mente Leonida, il cui nome in greco era semplicemente pronunciato "Leonidas" con l'accento sulla 'i', e non certo "Leeo-nay-das" all'inglese... ma questa e' ugualmente una discussione accademica fine a se' stessa.
A presto!

beffatotale ha detto...

Il film mi pare tutto fuorche' maledettamente stupido. Veri i sani brividi d'azione e il sano cameratismo che emana il film e spinge specialmente il pubblico maschile a emozionalmente schierarsi con i prodi delle termopili. eppero' il resto e' una nemmeno troppo subdola propaganda filoimperialista e filo le peggio politiche di "esportazione della democrazia" dell'amministrazione Bush. Esempi sparsi: a detta loro gli Spartani difendono la Democrazia... peccato che fossero tutto fuorche' una democrazia. anche nel film sono evidentemente guidati solo dal Re, che agisce contro quei molliconi e depravati dei consiglieri che nulla rappresentano se non il congresso americano democratico colpevole di non decidersi e mettere i bastoni fra le ruote all'interventismo di bush-leonida. L'armata persiana poi rappresenta non i persiani, ma tutta l'asia, ovvero il vero nemico immaginato dalla politica USA: tantevvero che a un certo punto ci sono simil cinesi che buttano bombe a mano, insieme a beduini iracheni, etc. tutti rappresentati non come uomini, ma bestie senza faccia e mostri selvaggi. e sono guidati non da un re, ma da una specie di checca isterica con la voce baritonale, in linea con il razzismo sessista di tutto il film. Ad esempio anche gli Ateniesi (=l'Europa), che tra parentisi sono quelli che hanno DAVVERO sconfitto i persiani e che invece sono rappresentati come deboli e paurosi nel film, sono apostrofati da Leonida piu' volte come effemminati, corrotti e sodomiti. Senza contare il razzismo spicciolo nelle scene del gobbo, che nel classico schema deforme=depravato alla fine tradisce i duri e puri spartani. significativa anche la comparsa dell'ONU nel ruolo dei vecchiacci depravati dell'oracolo, che vogliono ad ogni costo impedire a Leonida di esportare la democrazia. Ci sono centinaia di queste robe sparse nel film. Ammetto di non aver letto con attenzione l'articolo di wiki, a cui rimandavo solo per far capire qual era il film.Comuque il film mi pare tutto tranne che "un semplice fumetto". Rimando alla lezione di Wu Ming consigliata nel testo.

Unknown ha detto...

Somma malasorte!!!
Ti avevo accuratamente risposto poco fa, ma a quanto pare Blogger non ha registrato il mio commento... se ritrovo il tempo e la voglia lo riscrivo, altrimenti ne discuteremo di persona.
A giovedi'!

beffatotale ha detto...

Beffa! Ma tornate lunedi' prossimo?

Unknown ha detto...

Ritornato al lavoro, finalmente ho abbastanza tempo per rispondere ;)
Ammetto che la tua interpretazione politica e' interessante, ma continuo a pensare che tu abbia imboccato una strada piu' faticosa del dovuto.
Confesso di non riuscire assolutamente a vedere il doppio parallelismo Leonida=Bush, Persiani=Asia: nel caso di Bush, e' lui a voler esportare la democrazia, mentre Leonida difende il proprio popolo contro la minaccia persiana - ossia, contro l'esportazione in terra greca di un modello di governo imposto dall'esterno e rappresentato dal re-dio persiano. In sostanza, anche forzandomi a trovare una chiave di lettura come quella proposta da te, mi risulta piu' facile invertire la tua interpretazione. Considera anche che ai tempi delle guerre persiane l'unica "superpotenza" in gioco era proprio la Persia, che sotto Ciro il Grande era diventata un impero che si stendeva dall'Egitto alla valle dell'Indo, e che anche allora cercava di estendere il proprio dominio su nuovi territori. Riguardo poi al fatto che l'armata persiana comprenda cinesi e beduini, non credo sia molto lontano dalla realta': se consideri che l'impero persiano toccava quasi tutti i territori del vicino e medio Oriente e a nord fino all'attuale Kazakhstan, non mi stupirei troppo se le tra le truppe di Serse figurassero davvero beduini iracheni, masnadieri tartari e frombolieri indiani a dorso di elefanti...
Ugualmente, mi lascia molto perplesso la tua accusa di razzismo nei confronti del film. Io vi ho semplicemente visto una rappresentazione del concetto di kalokagathia, che non a caso ha impregnato l'intera letteratura greca a partire dai poemi omerici. In questa chiave di lettura, l'armata persiana DEVE essere costituita da figure inquietanti e grottesche proprio perche' rappresentano i "cattivi": dopotutto, il film si intitola "300", non "2000000", ad indicare che l'intera vicenda e' ripresa dal punto di vista degli Spartiati. Per le stesse ragioni, l'unico elemento di bellezza da parte persiana, Serse, e' rappresentato come una bellezza corrotta e perversa in quanto "capo dei cattivi", che vuole invadere la Grecia per porla sotto il giogo persiano.
Quanto poi alla figura di Efialte, stando ad Erodoto era davvero gobbo e deforme. Se anche non lo fosse stato, a me la sua rappresentazione ha ricordato immediatamente Tersite, la figura dell'antieroe nell'Iliade: era l'unico soldato brutto del campo greco, descritto come gobbo, calvo, zoppo, guercio, viscido, invidioso, vigliacco e traditore. L'esatto contrario di quanto ci si puo' aspettare da un eroe, di cui infatti non possiede alcuna caratteristica, a rinforzare per contrasto l'ideale classico di valore tanto interiore quanto esteriore. Nulla di meglio, quindi, per rappresentare un traditore.
Lo stesso concetto e' del resto presente in culture diversissime e distanti: mi viene in mente la leggenda indiana di Shiva Nataraja, in cui i demoni inferi vogliono rovesciare Shiva. Per riuscirci, gli mandano contro, guarda un po', un orrendo nano goffo e deforme, non un dio virtuoso, elegante e bello come lui. Conclusione, ovviamente, e' che Shiva non solo sconfigge il furioso nano con un buffetto sulla nuca, ma si burla anche del demone ballandogli sulla schiena. E cosi' via in altre tradizioni: i rakhshasa ancora in India, gli oni in Giappone, i troll nel nord Europa. Del resto, chi ha mai immaginato il babau con le fattezze di Brad Pitt? ;)
Permettimi poi di rintuzzarti sulla storia: gli ateniesi sconfissero i persiani dieci anni prima, durante la prima guerra persiana, quando a Maratona sbaragliarono le truppe di Dario. Nella seconda guerra persiana, l'esercito schierato a Platea contro Serse era costituito da truppe inviate da tutte le poleis della lega peloponnesiaca, di cui era a capo proprio Sparta. Pausania, il generale che guido' l'esercito e vinse la battaglia, era uno dei due re di Sparta (oltre che nipote di Leonida). Nello stesso giorno, a Micale fu la flotta guidata dall'altro re di Sparta, Leotichide, a mettere in rotta il rimanente della flotta persiana. Quindi, se proprio vogliamo assegnare la palma della vittoria a qualcuno, va di diritto a Sparta. Ad Atene va nondimeno riconosciuta la vittoria cruciale ottenuta a Salamina, che ha respinto il grosso della flotta persiana.
Tornando al film, continuo a non vederci un'opera cosi' spaventosamente propagandistica: mi sembra molto piu' semplice vederlo come una rivisitazione di un evento toccante della storia classica che ancora oggi emoziona. Vero e' poi che si prende diverse liberta' storiche, ma cio' non inficia la godibilita' della storia.
Concludo con un'esortazione personale, dettata da sincera preoccupazione: prendila alla leggera di tanto in tanto! ;)
Buon weekend in terra patria (presumo), saluti alla mugliera e a presto!

Fil

beffatotale ha detto...

Grande fili, boh sara' che esagero, comunque il buon leonida dice varie volte nel film che "vuole difendere la democrazia", che mi pare sia la solita espressione del buon vecchio geidabliu. Il resto veniva da se' seguendo sto filone. Poi e' vero che all'epaca erano razzisti, ma la celebrazione del razzismo di chicchessia mi infastidisce comunque. Quanto alla storia, premetto che mi son dimenticato tutto, ma nella mia ingenuita' catalogavo la vittoria di Salamina come fondamentale per la vittoria finale. E comuqnue se non sono gli atebniesi a potersi gloriare della palma di vincitori, di sicuro allora va almeno divisa... viva la diplomazia!