domenica 25 novembre 2007

Una giornata uggiosa


Giornata grigia qui a Garching, come sempre da qualche settimana. Una giornata che si consuma lentamente e pigramente, lavoricchiando a un articolo, leggendo Bobbio e ascoltando l'ultimo lavoro di Vecchioni. Che, per altro, funziona. Dopo la delusione di Rotary Club, il livello non e' alto come lo splendido Lanciatore di Coltelli, ma e' Vecchioni vero. Anche piuttosto incavolato: "Mandali a coltivare funghi in Val di Non o a scelta il riso di Canton, a fare gli orsi per turisti a Yellowstone, comunque fuori dai coglion". E scorrendo il libro di Bobbio leggo queste righe, e penso alla manifestazione di ieri a Roma:

[...] la rivoluzione silenziosa del nostro tempo, la prima rivoluzione non cruenta della storia, e' quella che conduce alla lenta ma inesorabile attenuazione, sino alla totale eliminazione, della discriminazione fra i sessi: la parificazione delle donne agli uomini, prima nella piu' piccola societa' familiare, poi nella piu' grande societa' civile attraverso l'eguaglianza in gran parte richiesta e in parte, seppure in piccola parte, gia' conquistata nei rapporti economici e politici, e' uno dei segni piu' certi e piu' incoraggianti della marcia della storia umana verso l'uguaglianza dei diseguali.
(N. Bobbio, Eguaglianza e Liberta', 1978)

Seppure perfettamente d'accordo con il Professore sulla conclusione, mi permetto di dissentire su due punti. Credo, che come dimostrano i cartelli e le denunce della manifestazione di ieri, in massima parte l'eguaglianza nella societa' civile precede la parita' nell'ambito familiare, dove ancora troppi sono non solo le prevaricazioni, ma anche i soprusi e le violenze. E soprattutto credo che non la parificazione del ruolo tra uomini e donne sia da ricercare, come sempre di piu' si cerca di fare, ma la parita' nella dignita' e nelle possibilita'. Sogno infatti una societa' non di quote rosa, ma dove i ruoli di responsabilita' siano sempre condivisi da un uomo e una donna, cosi' come avviene, con grande successo secondo me, in un'associazione cui ho fatto parte per tanti tanti anni. Le differenze di visione, di sensibilita', di modalita', sono tante e tali da rendere assolutamente complementari i due approcci.
Certo pero' che una manifestazione violenta contro al violenza ha sempre poco senso. Senza contare che sui giornali e in TV si parla solo dei fischi e degli spintoni, azzerando al visibilita' delle sacrosante motivazioni.

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