venerdì 9 novembre 2007

Il lievito

"Il Regno dei Cieli e' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staie di farina, finche' sia tutta fermentata" (Lc 13,21)

E' di ieri la notizia che mons. Bregantini, vescovo di Locri, lascia la Calabria per Campobasso. Probabilmente il lievito non era piu' nascosto bene nelle tre staie di farina, e la pasta cominciava a fermentare rumorosamente. Si e' pensato bene di rimettere tutto a posto. Per anni il vescovo era stato il punto di riferimento nella lotta alla criminalità, nel cercare la strada del riscatto sociale fuori dai facili luoghi comuni, generalizzazioni e criminalizzazioni. Eppure, mai come oggi abbiamo bisogno di profeti veri, quelli incompresi dagli uomini del loro tempo e capiti solo decenni piu' tardi. Perche' sono proprio loro che ci spingono avanti, anche se impercettibilmente, sulla strada del Regno con il loro lievito.
Proprio qualche giorno fa e' stato beatificato Franz Jaegerstaetter, che rifiuto' l'arruolamento nell'esercito nazista e fu per questo giustiziato. "Scrivo con le mani legate , ma è meglio così che se fosse incatenata la volontà": cosi' scrive alla moglie dal carcere dove e' rinchiuso, pronto al sacrificio supremo per non rendersi complice di un crimine terribile. Un esempio fulgido per chi ancora si difende dicendo che ha "solo obbedito a degli ordini". E tutto cio' a "soli" 40 anni dalla splendida Lettera ai Giudici di don Milani, processato (e condannato) per aver difeso l'obiezione di coscienza davanti ai cappellani militari, sostenendo che l'obbedienza non e' piu' una virtu'.
E addirittura, di tanto in tanto, qualche segno a ben guardare lo si scorge anche all'interno stesso della Chiesa. Qualche presa di lievito, come a Locri, fermenta. Poche settimane prima che partissi per la Germania, il parroco della chiesa fiorentina che frequento, don Stinghi, e' finito sui giornali per avere utilizzato una preghiera Coranica tratta dallo splendido breviario interreligioso di Giovanni Vannucci, scatenando un polverone degno del medioevo. Eppure oggi, a Paderno di Ponzano Veneto, c'e' una chiesa che di venerdì si allarga a moschea. Don Aldo apre le porte dell'oratorio per permettere agli immigrati musulmani di avere un luogo dove pregare un po' migliore dei garage a cui sono solitamente costretti. Mi sembra un gesto bellissimo, profetico. Qualcuno, come la Lega e qualche parrocchiano, storce il naso. Io invece sogno che tra 40 anni sara' un gesto normale.

1 commento:

Cosimo ha detto...

Che grande...
COmplimenti a Gigi, sempre attento lettore del mondo e accurturato scrutatore di stelle con la testa pe' l'aria ma con i piedi bene in terra...