martedì 3 febbraio 2009

Non si spegne piu'


Rientrato dal Sudamerica in questa parte di mondo, mi accorgo che nel mentre niente e' cambiato, che l'emergenza razzismo cresce senza limiti.

Da Ciwati: Leggo da Repubblica: «Il Comune di Brescia ritira la delibera – che il giudice nei giorni scorsi ha bollato come discriminatoria – con cui aveva disposto un bonus bebè da mille euro per le famiglie di ogni bambino nato nel 2008, purché bresciano o figlio di almeno un genitore italiano. Nel provvedimento, la giunta spiega che “l’estensione del beneficio a tutti gli stranieri risulterebbe in contrasto con la finalità prioritaria di sostegno alla natalità delle famiglie di cittadinanza italiana che si prefiggeva questa amministrazione”». Per cui, se non si può fare per i soli bresciani, non si fa per nessuno. E quindi si afferma in modo ancor più chiaro che a essere finanziata era soprattutto la differenza tra chi è italiano e chi non lo è. La motivazione degli amministratori bresciani è che con i mille euro gli italiani si metterebbero a procreare, mentre gli stranieri già lo fanno. Cose dell'altro mondo. La Costituzione si è fermata a Brescia.

Da Don Zauker: Capodanno 2008, un ragazzo italiano di 22 anni stupra e picchia una coetanea nei bagni chimici del festival “Amore09” alla nuova Fiera di Roma. I Carabinieri arrestano il colpevole. «Davide, sei innocente, ti vogliamo bene». “Più verità, meno bugie!” “Chi parla male di te è perché non ti conosce.” Poche parole per dimostrare affetto all’amico reo confesso di stupro. Sono quelle apparse sui tre striscioni appesi di fronte alla casa del 22enne, a Isola Sacra. Li hanno attaccati e firmati nella notte su via Trincea delle Frasche i suoi amici e amiche, giovani donne coetanee di quella ragazza che nessuno di loro pensa bene di citare. Parole allucinanti che stridono con il silenzio assordante rivolto nei confronti della vittima.
Fine gennaio, un branco di rumeni aggredisce una coppietta appartatasi in auto, nei pressi di Guidonia. Rapina e stupro della ragazza. I Carabinieri arrestano i colpevoli. “All’uscita dalla stazione dei carabinieri di Guidonia dei sei romeni fermati per lo stupro c’è stato un tentativo di linciaggio da parte della folla che assedia la stazione. “Maiali, bastardi” e “Consegnatelo al padre della ragazza”: queste le grida delle decine di persone, per lo più ragazzi, che hanno tentato di aggredire uno dei romeni scortato dai carabinieri che lo hanno portato con difficoltà a bordo della gazzella. Anche l’auto dei militari è stata oggetto della rabbia della folla: alcuni hanno sbattuto ombrelli contro la carrozzeria, altri hanno dato calci e pugni all’auto. Stessa scena all’uscita degli altri fermati.”

Una parlamentare PD della delegazione radicale, Rita Bernardini, ha poi visitato in carcere a Guidonia gli autori dello stupro insieme a Sergio D’Elia, segretario dell’Associazione “Nessuno tocchi Caino”, in seguito alla notizia di maltrattamenti subiti dai sei dopo l'arresto. La deputata e' stata inondata da email di insulti che ha deciso di pubblicare: un terribile spaccato della bestia ormai slegata che si aggira per il nostro paese, dell'Italia perbenista da difendere a ogni costo con i vari decreti sicurezza.

Intanto a Nettuno l'altra sera un gruppo di tre ragazzi cercava, secondo la loro stessa confessione "uno che dorme in strada, non per forza un romeno o un nero": bastava un debole qualunque. Trovano Navte Singh, 35 anni, sikh che dormiva alla stazione da molte notti dopo aver perso il lavoro di muratore. I tre lo hanno insultato, gli hanno imbrattato il viso con uno spray, e quindi dato fuoco. Non riuscendo più a spegnere le fiamme sono scappati. Navte ora ha ustioni di terzo grado sul 40% del corpo, agli arti inferiori, alle mani, a parte dell'addome e al collo. Il sindaco della vicina Roma non trova di meglio che commentare cosi' gli avvenimenti giusto per trovare un alibi che solo a lui e ai suoi simili poteva venire in mente: "'Se qualcuno pensa che i recenti fatti di violenza, che hanno visto come presunti colpevoli delle persone immigrate, possano essere un alibi per ritorsioni xenofobe, si sbaglia di grosso. A nessuno e' consentito farsi giustizia con le proprie mani e tanto meno strumentalizzare politicamente il dolore delle donne che sono state violentate nei giorni scorsi''. E infatti alla giornalista del TG che realizzava un reportage sull'aggressione e' stato risposto cosi' da un giovane del posto: "Ma quel ragazzo che è stato bruciato? Beh, non era un ragazzo, quello lì, era un marocchino".

Chi getta acqua su un fuoco mai spento dovrebbe sapere bene che poi, come per Navte, non si spegne piu'. Chi semina cosi' (qua per un altro bignami video) non puo' che raccogliere frutti come questi, altro che sicurezza. Ma ci continuano a raccontare solo dei militari per le strade, anche se poi, dati alla mano, la realta' e' un'altra. Anche se l'allarme sociale destato dal presunto aumento dei crimini legati all'immigrazione e' solo una balla: dal 1990 al 2003 il numero di permessi di soggiorno in rapporto al totale della popolazione residente si è quintuplicato, mentre non c'è alcun aumento sistematico della criminalità, che anzi mostrerebbe una lieve flessione. Anche se devo sapere leggendo El Pais (!) in aereo che Angelica V., la ragazzina di 16 anni (che si e' poi rivelata non essere neppure Rom) accusata quasi certamente come capro espiatorio di aver tentato di rapire un bimbo a Ponticelli data la sola testimonianza della madre, e' stata condannata a 3 anni e 8 mesi in primo grado, perche' secondo i giudici "non c'e' motivo di dubitare della testimonianza della madre". Peccato che la madre fu arrestata nel 2004 per falsa testimonianza, intenta a proteggere il padre camorrista. Il presunto rapimento aveva poi portato al rogo del campo Rom di Ponticelli e poi di vari altri in Italia.

Insomma, mentre dall'altra parte dell'oceano tutto, ma proprio tutto, sembra cambiare, mentre i nostri connazionali oltremanica provano sulla loro pelle cosa sia la discriminazione, a chi e' a Roma non resta che partecipare questo pomeriggio alla fiaccolata per chiedere ai Senatori di respingere l'emendamento che elimina il principio di non segnalazione alle autorità per gli immigrati irregolari che si rivolgono a una struttura sanitaria, di cui avevamo gia' parlato qui e qua, nel disinteresse della Chiesa che discute solo di Eluana e dei nazisti lefreviani. Oppure puo' sempre guardare Zoro per capire perche' da noi lo "Yes we can" e' solo utopia:

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