lunedì 22 settembre 2008

Licenza di uccidere


Nonostante il silenzio della stampa, nonostante l'esercito (!!), la criminalita' organizzata continua a uccidere. Senza ritegno e senza interruzione. La strage di Castel Volturno ha costretto i media a riportare in prima pagina questa mattanza, anche se non si e' perso occasione per sparare nel mucchio anche dai giornali oltre che con le pistole, dando di criminali a tutti le vittime senza pensarci troppo. In fondo erano solo dei negri (termine che ormai denota solo generica antipatia). Fa pensare invece, se si guarda appena piu' in la' del naso, che ormai solo gli immigrati abbiano la dignita' e la volonta' di alzare la testa di fronte alla prepotenza, alla vigliaccheria e al ricatto della criminalita' organizzata. Solo gli ultimi degli ultimi, gli africani di Castel Volturno che subiscono ogni giorno lo sfruttamento e la violenza dei clan italiani e di altri africani, hanno saputo per una volta far prevalere la rabbia alla paura e alla rassegnazione. Si candidano a diventare l'ultimo baluardo della parte sana del paese? Oggi Saviano, un altro dei pochi che ancora sogna un futuro diverso per la sua terra, scrive una lettera aperta ai cittadini di Gomorra:

[...] Perché se tutto ciò è triste la cosa ancora più triste è l'abitudine. Abituarsi che non ci sia null'altro da fare che rassegnarsi, arrangiarsi o andare via. Chiedo alla mia terra se riesce ancora ad immaginare di poter scegliere. Le chiedo se è in grado di compiere almeno quel primo gesto di libertà che sta nel riuscire a pensarsi diversa, pensarsi libera. Non rassegnarsi ad accettare come un destino naturale quel che è invece opera degli uomini [...] Bisogna trovare la forza di cambiare. Ora, o mai più.

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