Coccodrillo
In attesa della fine del mondo - che pare non arrivare, con sommo scorno di chi voleva come me vedere il sol dell'avvenire brillare sull'orizzonte degli eventi, scopro che il Nuovo Cimento, giornale della Societa' Italiana di Fisica, ha pubblicato il mio necrologio gia' nel 1906 (Volume 12, Number 1 / July, 1906). Trattasi probabilmente del mio coccodrillo, guadagnato sul campo per gli eminenti meriti scientifici (nonostante, e cito, "una profonda modestia che lo accresceva nella stima degli intimi e ma che forse che gl'impediva di acquistare nel mondo scientifico quella considerazione che meritava"). Comunque sia, per ogni evenienza da oggi in poi l'11 di Novembre evitero' accuratamente di attraversare il Tanaro ad Alessandria con il mio figlio (!?) minore, non si sa mai...
Qui il testo completo del mio elogio funebre. Tralasciando per modestia le molte lusinghe e i complimenti che costellano il breve quadro della mia vita e il ricordo nei colleghi, cito qua solo le alte parole finali con cui la mia fama verra' tramandata ai posteri: "Egli ha impartito, morendo , l'ultima e piu' esemplare lezione ai suoi scolari: quella dell'obbedienza alla voce del dovere". Hai detto poco. Peccato pero' che per errore mi hanno fatto nascere a Pisa. Capisco l'accostamento con Galilei (poi infatti subito fuggito a Firenze), ma proprio la'? Beffa!
2 commenti:
Anche te, voglio dire, andare a diporto lungo il Tanaro proprio quando era in piena... e oltretutto con vestimenti invernali a rischio di impaccio....
Qui direbbero "Selber schuld"..
La prossima volta vacci con la camicia primaverile...
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