Lo sfidante
Con l'editoriale di oggi su "l'Unita'" Furio Colombo si candida alla segreteria del Partito Democratico. Si candida tra l'indifferenza generale (almeno dei grandi quotidiani on line, non so della televisione italiana) sapendo gia' di aver ben poche speranze di vittoria ma di avere un contributo importante da portare: "Lo spirito è dare un contributo di proposte e di esperienza, che altrimenti non ci sarebbe. Lo spirito è far sapere ai cittadini che voteranno in queste elezioni primarie che si apprestano a scegliere tra veri candidati e vere proposte alternative".
E' finalmente una svolta importantissima in questa marcia di avvicinamento al 14 ottobre, che spero vivamente serva per rompere il ghiaccio e far rompere gli indugi a chi nei giorni scorsi si e' detto in procinto di provare a sfidare Veltroni. Per avere un confronto e una sfida vere, per portare il contributo di tutti. E speriamo che, come fa giustamente notare Colombo, si possa "partecipare alle elezioni primarie per la segreteria del Partito democratico, con una serie di regole che sembrano scritte per gli apparati dei partiti (i due “grandi”, Ds e Margherita), i soli ad essere presenti e a poter agire in fretta su tutto il territorio del Paese".
Ma veniamo all'editoriale. Cerca di giocare facile Colombo, confrontandosi invece che col discorso di Veltroni con il "manifesto dei coraggiosi". Manifesto promosso da Ruttelli e sottoscritto tra gli altri da Bassanini, Cacciari e Chiamparino, che piu' che altro sembra cercare di spostare al centro il baricentro del PD , credo e spero invano. Pare infatti che sia stato chiamato dei "coraggiosi" per il coraggio che ci vuole a sottoscrivere un documento in cui traspare esplicita una visione politica dettata piu' dalla ricerca di consenso e di successo elettorale che dalla necessita' di giustizia ed equita' sociale, dello sviluppo, del progredire della comunita'. Nella prima parte Colombo ha quindi gioco facile nello smontarlo pezzo a pezzo, pur riconoscendo che, per quanto dicano i firmatari, quella non e' certo al visione proposta da Veltroni.
Nella parte finale, invece traccia a brevi pennellate uno schizzo della sua idea di PD. Affronta, seppur brevemente, temi che non abbiamo sentito nel discorso di Veltroni, come ricerca, trasparenza e legalita'. Prospetta la nascita del PD anche come chiave di volta per tornare a una situazione normale in cui "la sinistra è a sinistra e la destra a destra" e in cui ci sia spazio non solo per i politici di professione ma anche, e finalmente, "ai cittadini decisi a essere protagonisti della vita pubblica e non spettatori passivi".
Temi importanti, aperture che mancavano in Veltroni, tratteggiate forse troppo in sintesi. Aspettiamo un confronto approfondito - e senza dubbio interessante e fruttuoso - tra le posizione dei due, e speriamo molti di piu', candidati a guidare il nuovo partito. Solo cosi' si potra' scegliere davvero.
3 commenti:
Io spero nell'unità della sinistra radicale, quindi penso che non voterei in alcun caso il partito democratico, ma se Furio Colombo si candidasse mi impegnerei comunque per fargli avere quanti più voti possibili. C'è bisogno di persone come lui
Su Furio Colombo dico passo, è uno che fa l'amico degli operai ma quando va a New York è ospite degli Agnelli. Speriamo in Letta.
Speriamo in quanti piu' candidati possibile...
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