lunedì 30 luglio 2007

I democratici radicali


Si discute ancora della candidatura di Pannella al PD. Dopo un primo rifiuto del comitato promotore, del tutto secondo il regolamento approvato e non secondo presunti steccati ideologici, si sono succedute le proteste e gli attesatati di solidarieta', come ad esempio da Chiamparino. Quindi sembra che alla fine Pannella ci provi, peraltro in cordata con la Bonino. Restano le perplessita' del comitato promotore, ma gli steccati non ci sono. Non mi e' ben chiaro come faranno a consegnare le firme necessarie entro oggi, e come funzionera' il vota uno prendi due.

Giustamente, qualcuno ha fatto notare ai Radicali che sarebbero i benvenuti nel PD, a patto che sciolgano il loro partito, cosi' come hanno fatto DS e Margherita. Pannella pero' rifiuta ogni "giuramento preventivo": troppo piu' comodo ripensarci dopo se il risultato e' deludente. Quindi perche' rischiare come hanno fatto DS e DL in questa nuova avventura? E' ovvio che i Radicali stanno cercando solo un po' di pubblicita'. Tuttavia Pannella fa notare che ancora il manifesto e' da elaborare all'assemblea costituente, e quindi non e' chiaro a cosa dovrebbe aderire. Effettivamente la cosa non ha troppo senso, e presta il fianco a personalismi e strumentalizzazioni mediatiche come queste della coppia radicale.

Fa notare, giustamente, Rosy Bindi: "invece di discutere sul Manifesto, fare lo statuto del partito, eleggere il segretario e poi, insieme agli altri alleati, il candidato alla guida del governo alle prossime elezioni, con la scusa di alleggerire Prodi della leadership abbiamo fatto esattamente un cammino inverso: prima il candidato alle prossime elezioni, poi il segretario, poi il partito, quindi lo statuto e solo alla fine la condivisione del Manifesto su chi siamo e dove vogliamo andare. Solo questo percorso avrebbe permesso di affidare l'accettazione delle candidature ai valori e non solo alle regole. Il Pd sarà un partito plurale e post-ideologico ma non un partito senza confini, adattabile a qualunque orizzonte di valori. E questo orizzonte oggi rischia di non essere delineato per l eccesso di personalizzazione nella competizione delle primarie".

Intanto oggi sapremo chi tra i candidati ha raggiunto la quota 2000 firme. Oltre a Adinolfi, Bindi, Colombo, Gavazzoli-Schettini, Letta, Pannella e Veltroni ci sono anche Lucio Cangini, vicepresidente dell'Unione delle Comunita' Montane, PierGiorgio Gawronski, economista, Amerigo Rutigliano, segretario di Unita' Democratica sinistra europea. Tra pochi giorni scelgo anch'io.

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