venerdì 27 luglio 2007

Il protocollo non e' straordinario


E' scontro fra la sinistra della coalizione, i sindacati e il governo riguardo al protocollo sul lavoro. Presentato senza una vera discussione tra la maggioranza e con le parti sociali, e inserito nel protocollo con la riforma della previdenza che invece tanta contrattazione ha causato. Per questo la CGIL e' infuriata, ma pare che alla fine firmera', perche' come dice Epifani "alcuni risultati comunque ci sono" e "per senso della responsabilita'". Peccato. Perche' stavolta sarei stato d'accordo con loro a proseguire la battaglia. Perche' sebbene a parole i sindacati facciano sapere che per loro e' "molto più delicato il mercato del lavoro rispetto al nodo dello scalone. Sono in gioco diritti e tutele. Non è un problema di costi", alla fine su quello cederanno come burro al sole. Chissa' perche'.

Il lavoro a chiamata, orribile mercificazione usa e getta del lavoratore, verra' abolito. Dovrebbero essere inseriti un po' di diritti in piu' per i contratti flessibili (ma per quali? Anche a progetto?), quali maternita' e malattie, ma bisogna vedere in che termini e sopratutto se saranno aggirabili. Come aggirabile e' il tetto di tre anni al rinnovo dei contratti a termine, dal momento che non e' chiaro cosa possa fare il sindacalista per far migliorare le sorti del povero lavoratore al momento della stipula dell'ennesimo contratto a termine. Senza contare che ale solo per i contratti a tempo determinato, vero paradiso della giungla del precariato a progetto. Insomma, dov'e' l'aumento dei costi di contratti a termine e a progetto promesso nel programma elettorale, in modo che non risulti piu' conveniente per il datore di lavoro assumere allo stesso prezzo due co.co.pro invece di un contratto a tempo indeterminato? Dove sono la serie di ammortizzatori atti a tutelare anche i lavoratori atipici promessi? Mi sembra che il far-west resti sostanzialmente inalterato. Almeno sra' piu' facile cumulare i contributi versati da flessibile in diverse casse previdenziali.

Anzi, il governo cede a confindustria sulla detassazione degli straordinari, facendo peggio. Lo spiega bene Nicola Cacace su l'Unita'. Sara' troppo piu' conveniente per il datore di lavoro ricorrere a ore di straordinario non presenti nel contratto, su cui non paghera' tredicesima, contributi, ferie etc, e che andranno allegramente ad allungare l'orario di lavoro.

Insomma, spero di essermi perso qualcosa, o che il protocollo sia sostanzialmente modificato in Parlamento come promette la sinistra della coalizione. Altrimenti se il lavoro mobilita l'uomo, in questa giungla di contratti possibili non si smette di correre.

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