Sul fianco della strada
Non ci posso fare niente. La canzone d'autore italiana mi regala un ritorno e un risuonare che non riesco a ritrovare nella musica internazionale. Sara' che mi piace cantare, e l'italiano canta meglio di qualsiasi cosa, almeno in bocca a un italiano.
Peccato pero' che parecchi dei piu' grandi o non ci sono piu', o regalano lavori ben al di sotto di quelli di qualche anno fa. Ma non esistono solo i mostri sacri. Su Bielle trovo sempre un panorama ben aggiornato del panorama d'autore italiano, con commenti e suggerimenti spesso in linea con il mio gusto e la mia sensibilita'.
Qualche mese fa trovo tra gli imperdibili il disco d'esordio di Mattia Donna, giovane cantautore torinese prodotto tra l'altro dal buon vecchio Vince Tempera (quello di Guccini e, ahilui, di Ufo Robot). Voce e atmosfere tra Dylan e Cohen, ballate in bilico tra ermetismo alla De Gregori e lirismo alla De Andre'. Forse paragoni un po' azzardati, forse anche troppo in linea con i suoi ispiratori, ma il risultato e' notevole. "Sul fianco della strada" mi piace subito, lo sento e lo risento piu' volte. Lo metto un po' a riposare, e oggi l'ho tirato fuori di nuovo. Stesso risultato: ci sono un paio di canzoni ("Lisbona", "La notte di Tavira" e soprattutto "Le maschere bianche", con un Ellade Bandini scatenato alla batteria) davvero magnetiche e mai banali. Consigliato senza dubbio. Qualche ghiotto antipasto anche sul MySpace di Mattia.
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