martedì 1 aprile 2008

Promesse


Probabilmente stavolta siamo davvero messi male. La Fenice non spaccia piu' sogni, e come dice Leonardo li ha finiti pure lui. Al massimo ricicla quelli vecchi, pensioni, taglio all'ICI (ma non l'ha gia' fatto la sinistra per quelli che davvero ne avevano bisogno?), e altra chincaglieria luccicante che pare un po' corrosa dal tempo e dai marosi. Perfino il bieco tentativo da turbativa dei mercati di usare l'estremo tentativo di salvare Alitalia alla frutta in una guerra santa padana, o il grido al golpe dei comunisti.
Anche dalla nostra parte non si lesinano le promesse, ma almeno si promette per le tasche di chi ne ha piu' bisogno. E soprattuto per restituire all'Italia e ai suoi cittadini un po' di leggerezza. Tempi e semplicita' in cima alla priorita'. Per mollare un po' i legacci e i ritardi che costringono il paese che e' stato culla del rinascimento e dell'umanesimo in una stretta che l'ha ridotto alla burletta d'Europa, al luogo in cui niente funziona e tutto e' schiavo di una burocrazia Kafkiana. Pare che la riduzione di leggi e garbugli sara' dastrica: da 20000 a 10: Uolterueltroni ha fatto pero' sapere che la trascrizione sulle tavole se la "smazza" Franceschini. E perche' le promesse non restino solo tali, invece di firmare il niente in diretta tv il PD presenta una bozza di disegno di legge: pare che qualche volta qualcuno mi ascolti, e che si passi dalle parole ai primi accenni di fatti. Per la lista dei ministri che chiedevo nulla da fare prima della elezioni, pare che chi rimarrebbe fuori perderebbe un po' di "convinzione" nella campagna elettorale. Diciamo che almeno si evita qualche polemica di troppo. E' vero, le beghe e le lacune non mancano. Ma in quanto a credibilita', responsabilita' e voglia di stare dalla parte giusta non c'e' paragone. Se non siamo definitivamente e incurabilmente un popolo di telelobotomizzati non puo' non essere evidente. Domenica ho letto qualcun'altro che la pensa come me. Qualche promessa in meno, qualche speranza in piu'.

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