venerdì 25 aprile 2008

Vaffabis


Si replica. Visto il successo del primo vaffaday, Grillo ha chiamto a raccolta nelle piazze italiane per un secondo appuntamento. Questa volta il tema e' l'informazione in Italia; ancora una volta i quesiti referendari proposti saranno tre, e ancora una volta l'appuntamento sara' in moltissime citta'. Dei toni e dei modi apocalittici e populisti di Grillo abbiamo gia' detto, dei fondati dubbi sulle proposte della precedente iniziativa - peraltro poi confermati nei fatti dallo stesso Grillo - pure. Almeno stavolta le tre richieste sono tutte condivisibili, anche se dubito potranno cambiare veramente le cose nell'ambito dell'informazione, uno dei temi piu' delicati in assoluto e specialmente in Italia, dove il mostruoso conflitto di interesse della Fenice lo rende ancora piu' drammatico. Vediamo velocemente le tre proposte, tenendo conto che un'analisi ben piu' approfondita e condivisibile si puo' trovare qui:

  • abolizione dei finanziamenti pubblici all'editoria: i finanziamenti pubblici all'editoria furono concepiti per garantire la possibilita' per tutti le voci di farsi sentire senza dover dipendere da chi poteva metterci i soldi. Nella pratica pero', questi soldi servono per finanziare i gruppi che ne farebbero benissimo a meno o giornalacci di partito che nessuno sano di mente si sognerebbe di leggersi ogni giorno. In pratica si sono ridotti a un obolo della politica verso se stessa, verso i soliti amici, o per tenersi buono qualche pericoloso scribacchino.
  • abolizione dell'ordine dei giornalisti: il discorso sugli ordini professionali in genere sarebbe lungo, ma certo e' che alcuni sono ancora piu' inutili di altri, e non sono giustificabili neppure in base alla funzione teorica degli ordini professionali di certificare la qualità del servizio o prodotto fornito dai propri membri. Che se nel caso di un medico puo' avere un senso, entro certi limiti e modalita' drammaticamente superate dalla pratica, per i giornalisti no. Senza contare che gli ordini professionali si sono ormai trasformati in una lobby di pressione e di auto-protezione, che nel caso dei giornalisti limita invece di favorire il pluralismo.
  • abolizione della legge Gasparri: una delle leggi vergogna del precedente governo Berlusconi che non ha bisogno di commenti. Il governo Prodi non e' riuscito nella bagarre delle sue anime ad approvare la riforma Gentiloni prima della caduta, e adesso ce la ritroviamo tale a quale. La sua eventuale abrogazione via referendum creerebbe un vuoto legislativo che il nuovo governo dovrebbe subito colmare, tuttavia sicuramente con una legge ancora peggiore.
Comunque sia, nonostante i modi distruttivi e pericolosamente qualunquisti (basti il nome "vaffaday"), ogni iniziativa tesa a coinvolgere i cittadini a intervenire direttamente nel dibattito politico con gli strumenti che hanno a disposizione - il voto, lo sciopero, il referendum popolare - va senz'altro guardata con favore e attenzione, e mai troppo sbrigativamente come i nostri politici e i nostri giornali, evidentemente intimoriti, stanno facendo. Bisognerebbe piuttosto parlarne ed evidenziare le contraddizioni, gli eccessi, le false generalizzazioni. E invece tutto quello che trovo sui giornali on line di oggi e' una surreale e pretestuosa contrapposizione fra le piazze di Grillo e quelle delle commemorazioni del 25 Aprile, come se entrambe, a modo loro , non fossero la' per chiedere un paese piu' libero e piu' giusto. A tutti, in tutte le piazze, buon 25 Aprile. Ora e sempre resistenza.

2 commenti:

beffatotale ha detto...

Tra l'altro a norma di legge si andrebbe a votare solo nel 2010: http://www.francescocosta.net/2008/04/25/che-spreco-di-carta

beffatotale ha detto...

Anzi, come spiega Francesco di cui sopra non potranno consegnarle proprio, perche' non tornano i tempi... Beffa cartaccia inutile