giovedì 19 luglio 2007

La scissione dell'atomo


Ieri e' stata una brutta giornata. La Fiorentina ha preso Vieri, che adesso come adesso pare un ex-giocatore, con piu' panza di me e fermo da piu' di due anni. Direi sulla soglia della pensione da lavoro usurante, secondo la lista di Angeletti. Non solo. iMille sono riusciti a far naufragare un progetto interessante e innovativo cascando esattamente negli sbagli, nelle logiche e nei personalismi che volevamo cambiare.

Ma cosa e' successo ieri? La storia inizia martedi'. Mentri Adinolfi pubblica su Europa un articolo da cui si capisce molto bene la sua imminente candidatura alle primarie come candidato segretario (peraltro evidenziando come a suo dire le liste di giovani a favore di Veltroni non avrebbero portato a nulla), tre de iMille, ovvero Scalfarotto, Minetti e il portavoce - ebbene si', il portavoce! - Simoni decidono del tutto unilateralmente di firmare il manifesto dei 160 per Veltroni. All'insaputa di tutti, di fatto regalando iMille al sindaco di Roma. Per i maligni, vendendoli per il proverbiale piatto di lenticchie.

Arriviamo alla mattinata di ieri. Repubblica pubblica un articolo in cui rivela che Adinolfi si candidera' e che iMille invece si sono venduti a Veltroni, ironizzando su gli alti ideali e sulla voglia di "rottura" poi messa a servizio dei soliti big. A quel punto, o forse prima, non e' dato di saperlo, i firmatari del manifesto di Veltroni si rendono conto che non sanno giustificare il perche' della loro mossa, e che rischiano di dare ragione ad Adinolfi che si sta per candidare da salvatore della patria. Scelgono allora per guadagnare tempo un pool di 20 "saggi", subito denominati "iVenti" a decidere della sorte de "iMille". Ci dicono che iVenti sono quelli "che fanno le cose" mentre gli altri si grattavano la pancia. Ci dicono che sono quelli piu' attivi che pubblicavano piu' commenti sul blog. Non mi interessa, comunque abbiano raccolto i bollini per poter decidere del destino de iMille sono comunque il 2% del totale, e questa non e' esattamente la democrazia di cui ci riempivamo la bocca fino al giorno prima.

Mentre iVenti discutono, 2 sono subito i contrari, tra cui Adinolfi che subito manda comunicati gia' pronti a tutti i giornali, tira fuori un conto corrente creato nella notte e si candida a segretario autoproclamandosi salvatore della patria tradita. Con tutta la buona volonta', non si puo' fare a meno di pensare che non aspettava altro. L'inno della sua campagna e' "Si puo' fare" di Branduardi, e mai inno fu piu' azzeccato: ".. si può fare, si può prendere o lasciare, si può fare, si può fare, partire, ritornare. Puoi tradire, conquistare, puoi dire puoi negare...".

Tra "iVenti" prevale per 12 contro 8 voti la decisione di sostenere Veltroni. 2 contrari come detto, altri invece sensatamente suggeriscono di consultare tutti e comunque di aspettare i programmi di tutti i candidati per fare una scelta. Purtroppo pero', dopo il piatto di lenticchie tempo per aspettare non c'e'. Si va con Veltroni. Mentre Simoni prepara un comunicato stampa e una lettera di spiegazione, si fa per dire, di quanto e' successo, Luca Sofri pensa bene di pubblicare sul sito de iMille un post in cui si dice che nessuna decisione e' stata ancora presa e che la discussione e' aperta sul sito su quale candidato sostenere. "Aperta e trasparente come al solito". Un capolavoro!

Per completezza, qui c'e' un'altra versione dei fatti da un'altra prospettiva, quella de "iVenti".

Il risultato finale e' la scissione dell'atomo, come suggerisce un amico di Scalfarotto (che fa la verginella). Adinolfi con Generazione U, e neanche tutta, che si candida autonomamente, alcuni de iMille che appoggeranno Veltroni, altri che restano sperduti a Quarto senza capire bene come sia potuto succedere, perche' non e' stato normale discutere sul sito tutti insieme quale fosse la strategia migliore. Eppure iMille avevano cose piu' importanti da fare che scegliere il candidato segretario. Anzi, credo che per assurdo non sarebbe stato molto importante chi iMille avessero scelto e sostenuto, fintanto che lo spirito, le idee e gli ideali di cui si facevano bandiera fossero stati chiari e immutati. In questo modo invece abbiamo dato un esempio lampante di quel verticismo e protagonismo personale, di quella mancanza di senso della partecipazione, di apertura, di democrazia che volevamo combattere.

Io credo ancora che non ci sia e non ci debba essere spazio per tutto questo nel PD. Invece a iMille non ci credo piu'.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Eppure, se saranno distrutto, sarà stato il PD a schiacciare iMille. Le idee e la base comunque rimarrà. Se buttassimo l'acqua sporca e tenessimo il bambino?

Guido
(Garibaldino appiedato o, riferendomi al punto di partenza di Quarto, scoglionato)

conteoliver ha detto...

Grazie per l'ottima ricostruzione.
Sui giornali non troverei, comprensibilmente, nulla di tutto questo.

beffatotale ha detto...

Mi sa che si terranno il bambino insieme all'acqua sporca...

Anonimo ha detto...

Ahi ahi ahi, non c'è niente di peggio che leggere le cose per come stanno. Morale sotto le scarpe.

Anonimo ha detto...

perfetto, visto che in fondo anche il nuovo gestisce le cose come il vecchio, mi avete convinto a sostenere veltroni... :)
sostenere, non sottoscrivere... ;)

Anonimo ha detto...

Vi leggiamo con molta simpatia e, permettetecelo, un pizzico di supponenza.
Ci rendiamo conto che avvicinarsi agli ideali di qualcuno che fa della giaculatoria l'arte della vita può avere l'effetto fascinoso, ma insomma! Chi conosce da almeno un paio d'anni la compagnia stretta dal tandem S&S (i nomi metteteceli voi, sono ne iMille) sa che l'unica seria ricerca fatta da lorsignori con la compiacenza di altri personaggi sono le poltrone: avendo compreso che se non fossero saliti sul carro di Veltroni non avrebbero avuto posti al sole come loro desiderano da anni, ecco che il progetto Mille evapora sotto il sole di questi giorni. Non è affatto una colpa cercare posti al sole, sia chiaro, si tratta semplicemente di esser chiari e comunicarlo, senza inganni, a tutti gli interlocutori.
E' la storia che si ripete, a distanza di due anni. Nè più nè meno.
E' cambiato il nome, non la sostanza.
Soprattutto non son cambiare le persone, a conferma dell'intero impianto del tandem di cui sopra.
Guardandovi attorno scoprirete che esistono altre realtà e persone che cercano di portare avanti gli stessi ideali con una diversità fondamentale: la concretezza. Persone che in un modo o nell'altro sono state ovviamente allontanate o strapazzate (a parole) dai suddetti signori, davvero maestri nell'arte della pontificazione in panciolle.
Scusandoci per la presunzione che può trasparire da queste parole, ci auguriamo poter contare sul vostro contributo, fatto anche di critiche oltrechè di stimoli al dibattito ed altre considerazioni.
Grazie per lo spazio e per la compiacenza nel leggere questo scritto.
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