El viaje
Approfittando della febbre che mi ha tenuto sotto le coperte per tutto il giorno, mi sono dedicato al sonno e al cinema. E devo dire che sono stato fortunato: "Il viaggio" di Fernando Ezequiel Solana (1992) e' uno di quei film che riescono ad unire satira grottesca e lirismo, che fanno lavorare il cervello e viaggiare la fantasia. Nonostante l'offuscamento della febbre non mi faccio spaventare dalla versione originale in spagnolo, e faccio bene perche' non mi perdo la babele di accenti e inflessioni di questo straordinario viaggio attraverso il continente sudamericano.
Martin Nunca , ragazzo di Ushuaia, la citta' alla fine del mondo in
Patagonia, monta in bicicletta e parte per raggiungere il padre, disegnatore di fumetti, che non vede da anni. Attraverso paesi letteralmente alla deriva, in ginocchio o a tirare la cinghia, taglieggiati dal Fondo Monetario Internazionale, Martin pedala all’inseguimento di tutte le storie che il padre gli ha raccontato attraverso i suoi fumetti. Passando per le splendide tavole disegnate da Alberto Breccia, (quello della seconda versione de l'Eternauta) finisce per incontrare anche nella vita reale i personaggi del padre, le diverse culture e anime del continente assieme ai loro regimi e classi dirigenti, messe di fronte alle loro responsabilità e a quelle del liberismo selvaggio attraverso grottesche metafore. Che costarono al regista, poi candidato anche alle ultime presidenziali argentine, anche un tentato omicidio e due pallottole. Consigliatissimo, anche solo per i panorami mozzafiato e la voglia di viaggiare che ti mette addosso.
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