I nodi del pettine
Seggi chiusi, risultati che finiscono di arrivare dai vari gazebo e sezioni che ci dicono, per esempio, che Adinolfi ha preso solo 700 voti piu' delle firme necessarie a presentare le sue liste nei 52 collegi dove Generazione U ha corso. Che Polpette sara' all'assemblea regionale toscana del PD, per lottare affinche' il nuovo partito non sia solo una spartizione fra i vecchi che c'erano prima. Che tanta gente ha perso l'occasione per modellare il PD come lo voleva, a forza di pensarlo gia' fatto, ormai gia' una DC travestita da sinistra, piena di baciapile del Vaticano, o il vecchio che torna con una mano di vernice. Eppure bastava andare a votare, e votare per chi voleva un PD piu' simile a come lo si sognava. Perche' e', o almeno avrebbe potuto essere, un partito nuovo davvero, non la continuazione dei vecchi. Eppure su certi argomenti non e' stato facile capire chi la pensava come te, perche' sono rimasti completamente esclusi dalla discussione e dal confronto durante la campagna elettorale.
Il primo e' il nodo della collocazione Europea del PD. Un tema che a lungo e' sembrato minacciare la nascita stessa del partito, e che poi e' misteriosamente scomparso dal tavolo, come molti di quelli scottanti. Solo Letta si pronuncio' a riguardo, sostenendo che non poteva che stare con il PES, il Partito dei Socialisti Europei. Posizione che condivido, ma su cui credo che larga parte della combriccola Weltroniana non mi trovo affatto d'accordo. E il buon Uolter per ora se l'e' cavata con il solito "ma anche". Per fortuna da Brussels gia' ci tendono la mano: e' di oggi la lettera di congratulazioni del presidente del PES Poul Nyrup Rasmussen a Weltroni, in cui auspica l'entrata del PD nel raggruppamento Europeo. E lo fa spiegando che i socialisti Europei guardano con grande attenzione quello che sta succedendo in Italia, e giustamente individuano nella voglia di cambiamento degli Italiani la grande affluenza alle "primarie". Speriamo che non si voglia ignorare questa mano tesa, perche' quello e' senz'altro il posto giusto.
Altro nodo e' quello dello statuto e delle regole. Sembra una cosa noiosa e di scarso interesse, eppure sara' un riscontro concreto di quanto nuovo vogliamo questo partito. Si e' parlato finora solo di meta' ruoli alle donne a tutti i livelli, ma Uolter ne aveva candidate solo 3 su 20 alla segreterie regionali. Il buon giorno si vede dal mattino. Ci sara' un limite di mandati per certe cariche elettive? Come verranno scelti i candidati, i dirigenti, i coordinatori? Con primarie a tutti i livelli? Sara' un partito democratico davvero? Intanto gia' si stanno regolando i primi conti con i "traditori" che hanno preferito altro alle liste di apparato. Ma noi sogniamo un partito in cui cercare di essere protagonisti con le proprie forze, senza dover aspettare l'appoggio dall'alto, sia un merito e non una colpa, dove contino le idee e non le amicizie. Io ci credo ancora.
2 commenti:
Mi dispiace deluderti, ma Letta profferì quella disponibilità sul Pse perchè era presente il figlio di Signorile, Jacopo, con 4 gatti ex Sdi per convincerli a votare per lui e per evitare che il suddetto fosse ritenuto un "traditore". In tutte le altre occasioni Letta ha asserito che il Pse è un organismo superato.
Andiamo benone allora...
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