lunedì 21 gennaio 2008

A Cesare quel che e' di Cesare


Ritornano i cammelli al galoppo per la cruna dell'ago. Si assiepano festanti in piazza San Pietro invitati da Don Camillo (Monsignore ma non troppo), il piu' bravo a farsi strumentalizzare e a strumentalizzare, il piu' bravo a riempire piazze per presunti attacchi alla famiglia o presunte censure del pensiero del Papa. Perche' al Papa, intendiamoci, nessuno ha impedito di parlare: ha fatto, comprensibilmente, un passo indietro "per evitare polemiche ulteriori". Peccato poi che con le sue mosse successive le polemiche le moltiplica e le rinfocola. Persino Bagnasco (!!) prova a mettere acqua sul fuoco, ma ormai l'incendio e' divampato. Tutti in piazza a dire Signore Signore, e a far vedere quanto sono solidali col Papa censurato, a piegare a proprio scopo il significato di laicita'. Se volessero davvero bene alla Chiesa, si sarebbero ben guardati dall'essere in quella piazza Domenica mattina. A insistere su una contrapposizione idiota fra laici e cattolici, quando il laicismo l'ha inventato Gesu' con in mano una moneta di Cesare. A dare motivi a chi continua a vedere nel Cristianesimo qualcosa in conflitto con la razionalita' e con la modernita', qualcosa ai limiti delle possibilita' e delle conoscenze dell'uomo anziche', come gia' capiva Bonhoeffer nel '44 in "Resistenza e Resa", battersi per riportarlo al centro dell'uomo: "io vorrei parlare di Dio non ai limiti, ma al centro, non nelle debolezze, ma nella forza, non dunque in relazione alla morte e alla colpa, ma nella vita e nel bene dell’uomo". Ma in fondo, perche' non piegarsi a questa mancanza di prospettiva, perche' non dare corda a chi volta le spalle al mondo e all'umanita' nell'illusione di essere seguito solo perche' parla dall'alto della sua cattedra? Anzi, boicottiamo la nomina a presidente del CNR di uno dei firmatari della famosa lettera, non per titoli scadenti (o manifesta idiozia nel non accorgersi di una citazione errata), ma per reato d'opinione e per non aver giurato fedelta' al Papa. Roba da medioevo.
Perche' poi non abboccare anche nel PD alla trappola delle destre e di Ruini, e manifestare con Rutelli, la Binetti e Franceschini la nostra solidarieta' col Papa? Perche' non minare quasi definitivamente quel poco che resta di questo nuovo partito? Un partito che come nota Gianni Cuperlo e' ormai ridotto a una confederazione di parti, non solo con visioni diverse su certi temi, ma anche incapaci di confrontarsi e dialogare. Pare che fare correnti e fazioni in un partito nuovo sia un rischio da non correre, fare correnti senza partito e' allora semplicemente un suicidio. Un afferrare dai due lati l'osso lanciato dal sodalizio fra certe gerarchie ecclesiastiche reazionarie e la destra conservatrice, quelli a cui il PD andava a rovinare i piani. Afferrare l'osso e tirare ognuno dal suo lato senza fermarsi a pensare: siamo riusciti per ora a far solo questo. A tenere insieme i pezzi stanno rinunciando anche i pochi che pensavano ancora.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mentre leggevo la parte iniziale del tuo post, credevo di trovarmi di fronte alla solita "menata" gratuita contro la Chiesa, invece al di là di qualche sfumatura... condivido ciò che hai scritto. Buona analisi.
Un saluto.