mercoledì 9 gennaio 2008

Servizio pubblico in salsa francese


Il personaggio non mi piace proprio, ma devo dire che qualche volta anche lui ha qualche buona idea: eliminare completamente gli spot commerciali dalla TV pubblica e tassare i ricavi pubblicitari dei canali privati per ridurre il deficit e coprire il costo. Perche' il servizio pubblico radio-televisivo ha un importante ruolo sociale, deve puntare sulla qualità e "non può funzionare solo con criteri mercantili". Questa e' la proposta presentata dal presidentissimo francese Sarkozy ieri in conferenza stampa. Non oso immaginare cose succederebbe se una cosa del genere fosse solo immaginata in Italia: vesti stracciate, accuse di minaccia alla libera concorrenza (da che pulpito...), di accanimento contro gli interessi del capo dell'opposizione. Che trasmette uno dei suoi canali da anni contro la legge nell'indifferenza e complicita' di organi di controllo e istituzioni. E infatti, da Rifondazione al PD, anche la sinistra va mooolto cauta nei commenti, facendo distinguo tra il nostro sistema televisivo e quello d'oltralpe (e infatti ce ne sarebbe bisogno piu' da noi che da loro), e evidenziando "il rischio di trasformare la Rai in un servizio marginale, autoreferenziale e privo di qualunque rapporto con la dimensione dell'ascolto e della qualita'". E' risaputo infatti che e' la pubblicita' l'unica garanzia di qualita' di un programma televisivo. E il consigliere RAI Rognoni suggerisce, bonta' sua, che se vogliamo diminuire gli spot e' il canone che va alzato, perbacco, mica boicottare la concorrenza! Effettivamente vale la pena pagare di piu' per un "servizio" pubblico diventato quasi unicamente una brutta copia della TV commerciale, a base di tette, culi e grandi fratelli. E pensare che sono moltissimi i meriti della RAI nella sua storia sempre piu' lontana, non ultimo l'aver dato al paese un'unita' linguistica prima difficilmente immaginabile.
Ma se vi e' venuta voglia di trasferirvi nella fantastica Francia di Sarkozy, sappiate che non sono tutte rose e fiori. Nella stessa conferenza stampa parla di meravigliose espulsioni di massa di immigrati, secondo la sua linea di tolleranza zero. Sta modificando il sistema di ricerca pubblico in una sorta di azienda privata con valutazione dei risultati in tempi brevi, impossibili da sostenere per progetti complessi, e tutti i mei amci ricercatori francesi sono sul chi vive. Va in giro portandosi una ex-modella italiana in bella vista da adoperare come status symbol. Etc etc etc. Tra l'altro, si e' aumentato lo stipendio del 140%. Mastella ha mai pensato di fare il presidente francese?

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