martedì 8 aprile 2008

Vino nuovo in otri nuovi


Nessuno cuce una stoffa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi.
Marco 2, 21-22

Continua la mia breve carrellata attraverso i principali motivi che mi spingono ad andare a votare Domenica e a votare per il PD. E questa seconda puntata parte da un tormentone: la novita' del PD. Questa benedetta novita' e' stata pubblicizzata e sbandierata da quando il PD era solo nell'aria, ancora tutto da costruire. E' stata spesa e consumata fino a farla apparire ormai stinta e spenta. Eppure la costruzione di un Partito Democratico dalla compartecipazione della solida storia del socialismo riformista e del cattolicesimo sociale e' stata un evento talmente innovatore da generare non solo un profondo cambiamento nello regione politica di diretta influenza, ma in tutto lo scacchiere politico. I DS e la Margherita hanno voluto rischiare, hanno voluto scommettere su un progetto che a molti e' sembrato destinato al fallimento. E invece oggi siamo qua a portare a compimento una rincorsa che sembrava solo assurdo immaginare: siamo qui perche' il PD ha saputo cogliere la spinta alla semplificazione del panorama politico, la voglia di unire gli sforzi per cambiare davvero. Ha saputo capire e stimolare la voglia di migliaia di persone, di giovani, di donne, spesso da sempre distanti dal mondo della politica, che hanno ritrovato un entusiasmo nuovo e hanno intravisto nel PD la possibilita' di avere un'occasione per portare il proprio contributo. Si temeva una fusione a freddo, una miscela dei vecchi apparati dei due partiti. Invece la grandissimo entusiasmo e la straordinaria partecipazione dei cittadini non solo alle primarie, ma anche alla formazione e alla vita dei circoli del partito in tutto il territorio, ha dimostrato che la novita' e la possibilita' del PD erano da tempo attese e necessarie. Certo, le pecche e le occasioni perse per fare ancora meglio non sono mancate. Non sempre si e' rimasti fedeli a quel "una testa un voto" che avrebbe dovuto guidare ogni decisione importante riguardante la struttura e la linea del partito a livello nazionale come locale. Non sempre i giovani e le donne, che mai cosi' numerosi sono presenti nelle liste, e sperabilmente ancora di piu' nel prossimo futuro, sono stati scelti con criteri chiari e percorsi condivisi. Ma intanto ci sono, e sono la' a testimoniare che finalmente sono considerati una risorsa e non un contentino. Finalmente il nuovo e' un valore: nel linguaggio, nella strategia, nelle persone, nel merito. Con le inevitabili (e magari qualcuna evitabile) contraddizioni che questo processo si porta dietro. Ma si e' finalmente capito che per rispondere alle esigenze di un mondo che sta cambiando velocemente come mai, che ci offre sfide, problematiche e questioni sempre piu' complesse e globali, le vecchie risposte della vecchia politica non erano piu' sufficienti. Che occorre versare il vino nuovo in otri nuovi. Che occorre fare del cambiamento, a volte anche radicale e doloroso, un valore e un punto di partenza. Che andare al governo da soli, con un unico gruppo parlamentare e un unico programma significa assumere per la prima volta le prrprie responsabilita' senza alibi, caso unico in questo paese dello scaricabarile. Significa poter determinare inequivocabilmente il successo o l’insuccesso della propria azione, senza la volonta' e la possibilita' di cercare alibi. Questa operazione ha scombussolato immediatamente tutto il panorama politico. Tutte le altre forze, dall'estrema sinistra alla destra, si sono dovute adeguare prima alla semplificazione dell'offerta introdotta dal PD, con la formazione della Sinistra Arcobaleno e del Pdl. Si sono dovute adeguare alla decisione del PD di formare coalizioni elettorale il piu' possibile omogenee, per evitare le spaccature e i ricatti che hanno condizionato l'operativita' di molti dei governi precedenti, specialmente di sinistra. Hanno provato a imitare, certo con molto minore successo e credibilita', la decisione di rinnovare pesantemente i volti e le esperienze dei propri rappresentanti e della propria classe dirigente, di introdurre stretti criteri etici per escludere chi nel passato non si e' dimostrato degno di ricevere in mandato un compito cosi' delicato.
La novita' del PD non si e' dunque dimostrata una novita' di plastica, fatta di nani, ballerine e lustrini come la discesa in campo del cavaliere 15 anni fa. Non si e' dimostrato un partito nuovo solo nella forma e nello sfondo azzurro, ma in realta' nato per non cambiare niente, mantenere le posizioni di privilegio e di potere acquisite e riciclare massoni, mafiosi e corrotti sopravvissuti o meno al terremoto di tangentopoli. E credo fermamente che la novita' del PD si dimostrera' capace di incidere, finalmente, in profondita' nella realta' italiana, di ridare speranza e fiducia nel futuro. Di sfruttare le risorse e le potenzialita' del paese non per gli interessi di pochi, ma per il bene di tutti. Anche per questo Domenica andro' a votare, e votero' PD. (2-continua)

4 commenti:

ReAnto ha detto...

Un po' hannno tradito.

ReAnto ha detto...

ops! ho messo 3 n

beffatotale ha detto...

Meglio 3 che punte! ;-)
E' vero che si poteva e doveva avere un po' di coraggio in piu'. Ma anche al minimo l'impatto della novita' del PD e' stato devastante.

ReAnto ha detto...

copia e incolla :
http://www.ilcannocchiale.it/blogs/allegati/FEDINE_PENALI.pdf