martedì 8 gennaio 2008

Anche quando la imbrocca


Sparare sul Papa e sulle gerarchie Ecclesiastiche e' ormai come sparare sulla Croce Rossa. Del resto, ci mettono del loro giornalisti e giornalai vari - che pesano oppurtunamente certe questioni e ne lasciano passare altre (ben piu' importanti) - e chi cerca di attirare consensi e notorieta' facendosi supposto paladino della cristianita'. Paladino che cavalca solo temi concernenti la sessualita' dove le sfumature, i distinguo e l'opportunita' rendono comunque assai difficile scostarsi da una posizione netta in una direzione o nell'altra, e creare contrapposizione, e mai le questioni sociali di uguaglianza e giustizia.
Ad esempio, se il documentario della BBC ha fatto il giro del mondo con tutti i suoi limiti, meno trambusto lo fanno le anche recenti parole di scuse e iniziative del Papa contro il dramma della pedofilia. Seppur ancora troppo, troppo timide, comunque qualcosa di gia' diverso dall'imbosco e la condiscendenza. Anche la clamorosa accelerazione dei rapporti tra Ortodossi e Cattolici e' una nota assolutamente positiva, visto che la divisione fra le diverse confessioni cristiane non e' certo un bell'esempio da chi predica la pace e la fratellanza tra i popoli. Almeno da qualche parte si inizia a predicare bene e razzolare pure.
Non ultime, si ripetono sempre piu' spesso gli interventi del Papa a favore delle condizioni dei lavoratori, soprattutto precari, schiacciati dalla macchina neoliberista. Nell'omelia dell'Epifania, cosi' spiega il suo punto di vista sulla globalizzazione:

Anche oggi, tuttavia, resta vero quanto diceva il profeta: “nebbia fitta avvolge le nazioni”. Non si può dire infatti che la globalizzazione sia sinonimo di ordine mondiale, tutt’altro. I conflitti per la supremazia economica e l’accaparramento delle risorse energetiche, idriche e delle materie prime rendono difficile il lavoro di quanti, ad ogni livello, si sforzano di costruire un mondo giusto e solidale. C’è bisogno di una speranza più grande, che permetta di preferire il bene comune di tutti al lusso di pochi e alla miseria di molti. “Questa grande speranza - ho scritto nell’Enciclica Spe salvi - può essere solo Dio … non un qualsiasi dio, ma quel Dio che possiede un volto umano” (n. 31): il Dio che si è manifestato nel Bambino di Betlemme e nel Crocifisso-Risorto.
Se c’è una grande speranza, si può perseverare nella sobrietà. Se manca la vera speranza, si cerca la felicità nell’ebbrezza, nel superfluo, negli eccessi, e si rovina se stessi e il mondo. La moderazione non è allora solo una regola ascetica, ma anche una via di salvezza per l’umanità.
È ormai evidente che soltanto adottando uno stile di vita sobrio, accompagnato dal serio impegno per un’equa distribuzione delle ricchezze, sarà possibile instaurare un ordine di sviluppo giusto e sostenibile. Per questo c’è bisogno di uomini che nutrano una grande speranza e possiedano perciò molto coraggio.


E' allora il tempo di osare averlo questo coraggio, di gridare sui tetti, di prendere posizioni nette e ribadite che conquistino lo spazio negato sui mezzi di comunicazione riguardo a temi cosi' importanti. Cominciare a parlare forte e chiaro ad esempio di immigrazione, di razzismo, di giustizia sociale. E costringere chi si fa paladino del Cristianesimo a esserlo fino in fondo e non solo quando si parla di omosessualita'. Perche' anche se nella sua Enciclica il Papa dice che "non esisterà mai in questo mondo il regno del bene definitivamente consolidato", un mondo diverso e' possibile, anche su questa Terra. Del resto, qualcuna la imbrocca, ma mica tutte...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Gigi ammiro la tua attenzione e la tua voglia di dare una lettura di speranza per questo uomo, per questo papa.
A me non piace proprio, ma per nulla.
Imbrocca solo delle cose che servono a fare "pari"...

beffatotale ha detto...

Vero vero, ma il famoso 5% dove lo metti? che almeno serva da incoraggiamento! :-P

Anonimo ha detto...

Per quel che mi riguarda puo' dire quel che vuole, e' un uomo come gli altri.
Ma per la tua religione e per i credenti come te dovrebbe parlare per ispirazione dello Spirito Santo, quindi non puo' permettersi di imbroccarne solo qualcuna.

beffatotale ha detto...

E invece ti sbagli, anche per i Cattolici e' un uomo come gli altri. Parla per ispirazione dello Spirito Santo solo quando parla ex cathedra. Perfino le encicliche non sono coperte da infallibilita'. che nella storia delle chiesa e' stata usata dai pontefici solo 2 volte... e quindi e' bene farsi sentire ogni volta che papa, vescovi e porporati vari dicono solenni cavolate. Bellissima a proposito la Lettera di Don Milani a Nicola Pistelli.

Anonimo ha detto...

Il 5% c'è c'è eccome...nel suo essere come me e te uomo, però purtroppo queste figure hanno poco da farci vedere, sentire e trasmettere.
La distanza mediatica è un arma terribile.